“C’è un Palermo che oggi sul campo si giocherà una grande fetta di salvezza ed un altro che lotta invece per conquistarsi spazi mediatici di primissimo livello. Due partite parallele che non vanno alla stessa velocità al momento, perché della grandissima vitalità con cui Paul Baccaglini si muove per presentare l’immagine di un nuovo club che ancora deve svelare i suoi requisiti, la squadra ancora non si è giovata. Dal giorno della sua nomina, due sconfitte e nessun progresso tecnico, nonostante la percezione che il futuro del Palermo possa essere a una svolta. L’effetto entusiasmo ha riguardato sinora più i tifosi, che non hanno ancora superato lo scetticismo di fondo, ma seguono incuriositi l’evoluzione dei fatti. I ruoli d’altronde dovrebbero rimanere diversi anche perché Baccaglini è arrivato da un mese, non ha ancora perfezionato il suo acquisto e dunque non ha potuto realmente incidere in nessun modo sul contenuto della squadra. Il gruppo è lo stesso costruito (male, anzi malissimo) da Zamparini, e l’unica speranza è che i giocatori ricevano una spinta psicologica dalla nuova situazione. Dal canto suo, Paul si spende con le armi che conosce e che muove con un’abilità che gli va riconosciuta. Il Palermo è tornato ad essere al centro di attenzioni sportive di ogni tipo che prescindono al momento dalle prestazioni della squadra; e questo bonus di visibilità serve moltissimo anche a trovare o convincere definitivamente investitori importanti sulla forza che il “prodotto” Palermo può avere, a prescindere dalla categoria in cui giochi. Baccaglini oggi subito dopo il match col Cagliari, prenderà un volo per Milano e stasera sarà ospite di “Che tempo che fa”, seguitissimo talk show di Fabio Fazio. E ieri a “Dribbling”, il rotocalco sportivo della Rai, ha ribadito le spiegazioni sull’operazione. Costo zero. «Chi sono e perché prendere il Palermo? – si è raccontato Baccaglini alla trasmissione – Rappresento una figura diversa, il mondo del calcio avrà modo di conoscermi un passo alla volta dalla concretezza del progetto che porteremo avanti e che ancora ha qualche scettico attorno. Nella trasparenza, saremo felici di fugare ogni dubbio. L’idea di fare il presidente nasce da un rapporto lavorativo con Zamparini: abbiamo messo in piedi un’operazione di ristrutturazione di tutto il suo gruppo, al cui interno il Palermo calcio rappresenta una punta di diamante». Per il club, al momento, potrebbe non esserci stato alcun esborso economico. L’acquisto delle quote azionarie, fissato entro il 30 aprile, rientrerà in un quadro più ampio: «Sarebbe sbagliato indicare un prezzo stabilito per il Palermo, perché il nostro è un modo di agire non comune – la tesi di Baccaglini – Nel 2017 il mecenate che compra la squadra tipo Monopoli non esiste più. L’operazione è molto più larga, ci sono accordi che soddisfano entrambi i lati, è un affare diverso ma non è vero che non sia limpido. Smonteremo la tesi che pensa che io sia un bluff. Zamparini? Avrà un ruolo di esperto del calcio, sarà un consulente. La salvezza? Un dovere morale crederci, lo dobbiamo alla città». Modulo ed altre incertezze. Dalla Tv al campo, per capire se oggi davvero la squadra godrà di una scossa e diminuirà il distacco dall’Empoli. Lopez ha mandato precisi messaggi alla vigilia. Almeno sul piano verbale. Su quello pratico, però, non si capisce ancora bene come intenda coniugarli. Ha detto che sceglierà un modulo e una formazione definita da qui alla fine ma non ha chiarito quale: difesa a 3 o a 4? Vale la pena di insistere con 3 trequartisti alle spalle di Nestorovski e soprattutto su chi intende puntare davvero visto che finora li ha alternati di continuo? Oggi più che mai discussioni e ipotesi devono lasciare spazio alla concretezza. Il Palermo deve dimostrare di saper vincere e basta”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.