“Diego Lopez esordisce a Napoli in un Palermo disperato che al San Paolo nell’era Zamparini non ha mai vinto e che non ha nessun volto nuovo in un organico che ha già ampiamente dimostrato i propri limiti. Anzi, la vigilia è stata contraddistinta da un singolare balletto delle convocazioni che ha aumentato la confusione in casa rosanero. Una prima lista che comprendeva 21 nomi e sorprendentemente teneva fuori Sunjic e Silva, unici acquisti operati da Zamparini nella sessione di riparazione, è stata sostituita dopo più di un’ora da un secondo elenco molto diverso dal precedente. Sunjic e Silva, giocatori che provengono da altri paesi e non hanno nessuna esperienza di serie A, tornavano a farne parte, mentre uscivano dal gruppo il veterano ed ex capitano Vitiello e il giovane Bentivegna. Quest’ultimo sostituito nel reparto offensivo dall’altra baby promessa Lo Faso, anch’egli incomprensibilmente non presente all’inizio, nonostante non risultasse fra i convocati neppure per la partita della Primavera. Fuori da entrambe le stesure Alessandro Diamanti, stella del mercato estivo rosanero ma fin qui mai realmente decisivo. Nessuna spiegazione ufficiale ma Diamanti in settimana aveva svolto lavoro differenziato per un’influenza. 48 ore di mercato. Certamente sulla decisione cambiata in corsa hanno inciso valutazioni di mercato. Fatte in fretta e furia, con un nuovo allenatore appena arrivato e che può avere un’idea solo superficiale della situazione. Vitiello e Bentivegna sono in partenza, il primo, ritenuto ormai non confacente ai programmi, potrebbe accordarsi a breve col Cesena in B, Bentivegna è richiesto, sempre fra i cadetti, dal Benevento dove potrebbe andare in prestito. Ma è davvero incredibile che il Palermo che doveva rinforzarsi sin qui ha solo ceduto e adesso ha appena due giorni per concludere operazioni che abbiano un senso e possano migliorare la squadra. Un dato dice tutto: oggi a Napoli i rosa si presentano con tre centrocampisti contati che andranno tutti in campo. Gazzi è squalificato, nessun ricambio di ruolo dopo le partenze di Hiljemark e Bouy. Poi solo attaccanti, esterni o trequartisti. Niente paura. Nonostante le contraddizioni di un’annata complicatissima, Diego Lopez porta al Palermo almeno il suo coraggio. Debuttare contro un Napoli formidabile non permette troppe illusioni, ma l’ex capitano del Cagliari vuole subito dare la sua impronta: «Sapevo quando ho scelto in che situazione era la squadra – ha spiegato Lopez ai microfoni di Deejay football club – ero in Uruguay per le feste ma da vent’anni conosco il calcio italiano e i miei figli vivono a Cagliari. Non voglio darmi per vinto, il Palermo l’avevo visto in tv e dal vivo confermo che è una squadra che corre e sta bene fisicamente. Certo, ci vogliono risultati e sappiamo che non è facile». Col Napoli, Diego potrebbe varare un ambizioso tridente con Quaison e Trajkovski di supporto a Nestorovski: «La paura serve a poco, serve coraggio. Se ti metti dietro ad aspettare, prima o poi subisci». Ma non è ancora così certo il passaggio alla difesa a 4, modulo cui è più legato: «Dovrò valutare qual è la scelta migliore, loro sono abituati a giocare a 3 e non c’è il tempo per cambiare».”. Questo quanto riporta “Il Corriere dello Sport”.