Una vera e propria rivoluzione quella del nuovo Palermo capitanato da Tuttolomondo e Lucchesi, che vuole cancellare il passato e ripartire completamente. Un taglio netto che si abbatte in tutti i settori della società. L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” fa il punto sul nuovo Palermo che sta creando il dirigente toscano. Dimenticato Rossi, in attesa che con Foschi si trovi la chiave per la rottura definitiva e indolore, fuori dal futuro i giocatori più rappresentativi: da Nestorovski a Rajkovic, passando per Bellusci, Trajkovski e Rispoli; azzerate tutte le scadenze del 30 giugno, compresi gli staff tecnici di prima squadra e dei vivai; cambio perfino dell’intero staff medico; tutto per cancellare persone, strategie e follie dell’era Zamparini. Nessuna valutazione di merito. Solo stretta necessità e l’idea di chiudere un ciclo per riaprine un altro. Lucchesi: «Dobbiamo indossare un abito che il Palermo, purtroppo, negli ultimi anni, non ha avuto. Non certo quello di un’attività aziendale drogata. Purtroppo, i debiti fanno parte del nostro carrozzone e certi tipi di ingaggi sono da fantascienza». Marino si allinea e diventa protagonista di questo cambiamento di rotta. «Sì, si va verso una specie di rivoluzione – conferma il tecnico a Sky – nel senso che, anche in ambito sportivo, si dovrà lavorare per non oltrepassare certi limiti e per trovare gli uomini giusti. Obiettivo serie A? Ancora è presto: prima bisogna gettare le basi. Brignoli e Puscas? Sarei felice se rimanessero». Il futuro però è tutto da scrivere. Per Rajkovic porte chiuse: «Non c’è possibilità che resti – spiega Lucchesi- ha rifiutato due anni di contratto a cifre importanti da una squadra di Serie A, figurarsi il Palermo!». Nessun dubbio per la coppia macedone: «Nestorovski e Trajkovski sono fuori portata. Hanno ingaggi così alti da intralciare anche una sistemazione all’estero. Però, non li metterò in svendita per il primo che passa. Ho parlato con il loro procuratore. Dobbiamo essere contenti in due. Tra persone intelligenti ci si capisce e Curkovic mi è sembrato all’altezza». Bellusci? «Ci sono squadre di A e di B che gli garantiscono lo stesso ingaggio o addirittura maggiore. Noi non siamo in grado, quindi potrebbe essere ceduto». Stesso discorso per Rispoli: «Mi sembra di capire che sta aspettando la A. Se ha altre ambizioni, inutile fargli una proposta a cifre basse». Più che spiragli invece per Brignoli e Pomini: «Con il procuratore di Pomini c’è stato un incontro, vorremmo tenerlo così come Brignoli». Il Dg si è soffermato anche su Foschi: «Con Foschi, una storia d’amore senza lieto fine, ho perso. Ho detto alla proprietà che sarei stato in grado di gestire la vicenda e non ci sono riuscito. Ma, la responsabilità è anche di Rino. Non sa farsi aiutare. Dopo alcuni mesi di presidenza, si comporta come un elefante in un negozio di cristalli. Così non va bene. Ho provato a spiegarglielo, gli vogliamo tutti bene. Dovessimo formalizzare l’interruzione del rapporto, il suo posto verrà assegnato a me, ad interim, e mi avvarrò della collaborazione di alcuni giovani in possesso del diploma di direttore sportivo». Da chiarire anche la posizione di Aladino Valoti: «Ci incontreremo, voglio capire: ha un contratto molto importante di tre anni e ha lavorato a Palermo solo due mesi e mezzo». Iscrizione al campionato? «Nessun problema o! E’ la ventesima volta che lo dico e forse non sono stato chiaro. Gira questa voce, alimentata non so da chi, i giocatori che vogliamo acquistare. Non è bello sentirsi dire: «Ma vi iscrivete?». Queste cose possono arrivare solo da chi non vuol bene al Palermo. Possibile che si compri una società per buttare via quattrini? Perché non parlare invece della montagna debitoria e delle istanze di pignoramento ereditate? La proprietà sta studiando un modo per lasciare la società più tranquilla possibile. Anzi, vogliamo costruire un Palermo ambizioso».