“Arriva la replica di Baccaglini, meno aggressiva di quella di Zamparini ma tutto sommato scontata: «La nostra offerta era ottima, Palermo ci ho provato ed è stato bellissimo lo stesso». Ma molti aspetti non convincono in una vicenda che resta indecifrabile, a cominciare dalla bizzarra nomina a presidente in una trattativa che a marzo non era ancora per nulla definita e dal fatto che di soldi freschi il gruppo italo americano non ne abbia mai versati. Cosa che probabilmente avrebbe potuto spostare l’ago della bilancia dalla loro parte. Resta la sensazione che Zamparini, nonostante i proclami e le obiettive difficoltà personali, non abbia alcuna voglia di cedere. Di certo Palermo calcistica si sveglia confusa, tuttora in mano ad un padrone con cui non va più d’accordo e senza piacevoli prospettive future. L’INVESTIMENTO. Con un comunicato, Baccaglini (che non ha dato le dimissioni da presidente e dunque sarà sostituito d’imperio da Zamparini nei prossimi giorni) ha dato la sua versione dei fatti: «La mia squadra ed io prendiamo atto del rifiuto della nostra proposta per l’acquisizione del Palermo Calcio. Ho parlato di questa opportunità come un investimento e come tale deve quadrare anche a livello numerico. Il risultato di questo intenso lavoro è un’offerta che a nostro giudizio poteva soddisfare tutte le parti interessate con le doverose garanzie di pagamento, tenendo chiaramente gli interessi della squadra al primo posto». La cifra, leggermente ridotta rispetto all’accordo iniziale, era di poco meno di 40 milioni, senza considerare gli investimenti per le infrastrutture. «L’offerta – prosegue Baccaglini – prevedeva una dilazione dei pagamenti su base comunque garantita con un’ulteriore importante integrazione anch’essa garantita alla promozione in A». Paul evita polemiche pesanti ma risponde a tono sul tema della mancanza di riferimenti agli impianti da realizzare: «Pur apprezzando l’apprensione di Zamparini per il futuro del Palermo, le garanzie circa il piano di investimenti e lo sviluppo imprenditoriale di strutture come stadio e centro sportivo, non sono di sua diretta competenza dal momento che non sarà più di sua proprietà».
NIENTE POLEMICHE. Argomento in effetti affrontato con l’amministrazione: «Ho appositamente incontrato il sindaco Orlando per approfondire queste tematiche, trovando apertura e disponibilità. Lo ringrazio pubblicamente, a lui abbiamo confermato in modo trasparente le garanzie per realizzare lo stadio entro due anni. Sento di avercela messa tutta, ho cercato una strada percorribile per edificare le idee che possono fare del Palermo una grande storia di successo. Alla città che così calorosamente mi ha accolto rivolgo un grazie con la speranza che un giorno le nostre strade potranno incrociarsi di nuovo e che nel frattempo possa trovare la necessaria serenità». A meno che il sindaco non riesca in un’opera di mediazione, Baccaglini chiude quasi certamente qui la sua controversa storia rosanero”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.