“Duecento milioni di euro per rilanciare il Palermo. Suddivisi in un periodo di 3-5 anni, come da comunicato ufficiale, e in tre diversi settori: stadio (100 milioni), centro sportivo (una quarantina) e il resto sulla squadra, o meglio, una cifra da liquidare a Zamparini e contestualmente una da investire in un progetto tecnico di cui però per adesso sono ignoti i contorni. Ecco il piano “anglo-americano” che potrebbe permettere al club rosa di uscire dalle secche. Piano che non è solo sulla carta perché fra le parti è stato già firmato un preliminare d’accordo, ma che ovviamente andrà al vaglio di una serie di passaggi obbligati che dovranno essere rispettati prima di arrivare al fatidico closing e dunque alla definitiva certezza della cessione della società.
LUNEDÌ PRESENTAZIONE. I nomi e i volti dei nuovi proprietari del Palermo saranno resi noti già nei primi giorni della prossima settimana. Gli acquirenti hanno dato una decisa accelerata all’operazione, forzando la mano dello stesso Zamparini. La conferenza stampa dove il patron li presenterà alla città è in programma lunedì o martedì prossimi. Chi sono questi soggetti? Tutte le congetture emerse finora sembrano portare fuori strada. E del resto, la “postilla” del silenzio è stata una delle clausole chiave dell’accordo: non doveva trapelare nulla, pena la rottura del precontratto. I personaggi che verranno presentati saranno due, un americano ed un inglese, e la loro identità non è ancora nota. Uno dei due sarà nominato presidente. Rappresentanti di un fondo di investimento con sedi a Londra e New York, che ha scelto di intervenire negli asset del gruppo Zamparini. Con qualche significativa distinzione: per esempio, il Palermo calcio diventerà totalmente loro, con acquisto del 100% del pacchetto azionario (scadenza fissata per adesso al 30 marzo) mentre negli altri rami di attività saranno solo investitori fornendo capitali per specifiche operazioni. Questo tipo di soluzione sembra precludere alla permanenza sotto altra forma dello stesso Zamparini. Altro passo decisivo sarà la formazione di un nuovo consiglio di amministrazione di cui si è curiosi di vedere la composizione (dovrebbe in una prima fase comprendere anche il patron friulano). Ma tutto sarà più chiaro fra qualche giorno.
PROGETTO DA SVELARE. Oltre alla parte finanziaria, però le attenzioni della città si rivolgono soprattutto al progetto sportivo. Che non potrà partire subito. La gestione di squadra e club in questi mesi, forse anche la preparazione della prossima (in A o in B), resterà a Zamparini e ai suoi collaboratori, impegnati nell’ardua impresa di evitare la retrocessione. Non emergono al momento “uomini di calcio” o comunque nuove figure pronte a subentrare già da subito e a dare l’impronta della nuova proprietà. Prima di tuffarsi in una ricostruzione che dovrà riguardare anche la parte tecnica (Lopez e Salerno sono sotto contratto fino al 2018, come alcuni fra i giocatori più interessanti, ma la squadra va ripensata), gli anglo americani vorranno capire quali sono le reali prospettive future. Si punta ad uno sviluppo ad ampio raggio. Il fondo d’investimento ha pronti 100 milioni di euro per riprendere il discorso del nuovo stadio, il sindaco Orlando si è già detto disponibile ad ascoltare ogni proposta interessante ma bisogna attendere l’esito delle elezioni amministrative. Stessa importanza il gruppo dà al centro sportivo, che non sorgerebbe più a Carini ma su altra area. Tali opere vengono ritenute fondamentali e prioritarie per valutare l’entità del successivo impegno sulla squadra, ma i tempi degli interventi restano dei punti interrogativi“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.