L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla gara tra Padova e Palermo, in particolar modo sulla preparazione di Oddo in vista della finale.
Una pedina in più che Oddo può disporre sulla scacchiera. Per la prima delle due sfide con il Palermo torna a pieno regime Jelenic, già impiegato, ma solo per una trentina di minuti, nella semifinale con il Catanzaro. Un recupero importante. L’esterno sloveno garantisce freschezza e imprevedibilità sulla fascia e, ovviamente non guasta, anche un buon fiuto del gol. Una carta da giocare, magari a partita in corso, per dare una mano importante ad un attacco che, da un po’ troppo tempo, si appoggia quasi interamente sulle spalle di Chiricò.
Il fantasista brindisino garantisce in abbondanza quel pizzico di fantasia che non guasta mai. Dribling di categoria superiore e una capacità balistica che ha spinto il Padova verso i play off e garantito l’approdo alla finale. Ancora negli occhi dei tifosi padovani la grinta con cui Chiricò, in pieno recupero con il Catanzaro, ha arpionato la palla, e i gesti più eloquenti di mille parole per far intendere di non voler nessun compagno vicino. E il piede di velluto, micidiale come la dinamite che fa volare la palla proprio nei venti centimetri dove il portiere non ci può arrivare.
Ma Oddo per i novanta minuti di domani sera con il Palermo conta di rivedere sul prato dell’Euganeo il Ceravolo che sotto qualunque bandiera, compresa quella del Padova, ha sempre regalato dispiaceri ai portieri. Per la terza maglia dell’attacco, sempre che Oddo confermi il tridente, potrebbe toccare a Bifulco, peraltro non in forma smagliante nelle ultime uscite, o a Terrani o magari a Nicastro. Favaorito Santini che non è un esterno, ma è in grado di fare da solo reparto.