“Quel numero dieci sulla maglia voluto da Zamparini è stato probabilmente la sua condanna. O forse Hiljemark non ha mai creduto nel ruolo di protagonista e leader di una squadra come il Palermo. La società si aspettava che prendesse per mano il gruppo e che la sua quotazione lievitasse nel giro di pochi mesi; Hiljemark che il Palermo gli consentisse l’immediato, e promesso, salto di qualità. E già. Perché con la storia dei Cavani, dei Pastore e dei Dybala l’ambizioso svedese, modello e uomo meglio vestito della Svezia, aveva pensato di proiettarsi come per incanto nel firmamento delle stelle. Le strade non si sono incontrate anche se la partenza era stata straordinariamente intensa. Oscar era la novità, per i tifosi un motivo per sorridere e sperare. Il nome coincideva con quella serata di straordinaria bellezza contro il Milan. Si presentava così l’Oscar del Palermo come il ritorno di un simbolo perduto con la partenza di Miccoli. Hiljemark è ora in rotta con il progetto di Zamparini. Problemi caratteriali e insoddisfazioni personali. Corteggiato fino alla scorsa estate, avverte il disagio di un’avventura da lui ritenuta alla fine. Ormai la sua testa è altrove. Al campionato inglese, per esempio. E Zamparini non ha intenzione di trattenerlo”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.