Corriere dello Sport: “Ora vanno risolte le altre multiproprietà: c’è tempo fino al 2024. De Laurentiis ha già fatto ricorso”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si è soffermato sul caso multiproprietà e sul Bari.
L’hanno fatto sentire per tanto tempo come il lupo nella favola di Cappuccetto Rosso. Gli hanno dato dell’ammazza-sogni e del moralista. Ma lui, abituato a navigare nelle tempeste del calcio italiano, ha tenuto la barra dritta e non si è fatto intenerire. Non che ci tenga particolarmente a passare da sergente di ferro, ma Gabriele Gravina ha fissato i confini del caso Salernitana fin dal primo giorno. E ha impedito a chiunque di oltrepassarli. Certo, dall’altra parte della barricata c’era Claudio Lotito, molto più di un avversario politico. Ma le regole che il presidente della Figc ha preteso e difeso, senza cedere alle interpretazioni e alle pressioni, sono state un faro nei giorni più caldi.
A inizio estate la Figc ha respinto un trust che anziché essere blind – cioè cieco, quindi indipendente – a detta di molti «ci vedeva benissimo». Poi ha detto «no» a qualsiasi richiesta di deroga (l’ultima della Lega Serie A prima di Natale), confermando la deadline al 31 dicembre. Gravina ha accettato il rischio – enorme – che il campionato di Serie A continuasse senza una squadra; sarebbe stato uno spot pessimo per il movimento. Ci ha messo la faccia («non mi importa delle brutte figure, io non mando la federazione al massacro» somiglia tanto a quel «non sarò il becchino del calcio italiano» pronunciata in pieno lockdown), ha giocato la sua partita e con fermezza è andato “a vedere” la mano altrui, scoperta solamente alle ore 23.51 del 31 dicembre con l’email nella quale i trustee accettavano l’offerta di Iervolino. La federazione ha benedetto l’operazione con un altro messaggio di posta elettronica alle 23.58.
Gravina non ha indietreggiato di un millimetro, fin dal momento in cui il conflitto d’interessi – Lazio e Salernitana nella stessa categoria – da possibile è divenuto palese e in aperto contrasto all’articolo 16 bis delle Noif. Il 28 giugno la Figc ha chiesto alla Salernitana indipendenza economica, terzietà dell’amministratore unico e lo stop a qualsiasi operazione con la Lazio. Una volta fatte le dovute modifiche al trust, ha dato l’ok. Come specificato nell’atto notarile, la Federcalcio è stata relazionata su ogni offerta pervenuta. E mentre i tifosi granata mostravano lo striscione «Gravina mantieni la promessa…», lui si è sentito ancora più responsabile di questa passione. Mollare la presa per passare da eroe, a quel punto, sarebbe stato forse più conveniente, «ma la città di Salerno merita rispetto e io sto mantenendo una linea di coerenza».