L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’omicidio dell’ultras dell’Inter e su quanto accaduto in Curva Nord durante Inter-Sampdoria.
L’analisi dei filmati di quanto avvenuto sabato scorso durante Inter-Sampdoria sta dando i primi risultati. Gli agenti della Digos che stanno visionando le immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso di San Siro, infatti, hanno isolato alcuni frames significativi, attraverso cui sono stati individuati «alcuni ultras che hanno provocato il deflusso ed isolato la posizione di un altro ultras responsabile di aver usato violenza verso una persona che esitava a lasciare lo stadio», viene spiegato in una nota della Questura di Milano. Sono in corso ulteriori riscontri, mentre al momento non ci sono denunciati. Tutto ciò che emergerà dell’inchiesta verrà comunicato all’autorità giudiziaria, in vista della possibile emissione di Daspo nei confronti dei responsabili.
Come noto, la sera del 29 ottobre, prima dell’inizio di Inter-Sampdoria, ricevuta la notizia dell’agguato a Vittorio Boiocchi, uno dei leader storici della Curva Nord, gli ultras nerazzurri hanno inizialmente ritirato gli striscioni esposti, rinunciando a qualsiasi forma di tifo. In base alle ricostruzioni, già nel corso dell’intervallo, alcuni tifosi hanno lasciato gli spalti, per recarsi al “Baretto”, loro abituale ritrovo, posizionato a giusto pochi metri di distanza dello stadio. Solo una volta ottenuta la conferma della morte di Boiocchi, in segno di lutto, il settore riservato agli ultras interisti ha cominciato a svuotarsi completamente. Intercettato quanto stava avvenendo, l’Inter e la Questura si sono adoperate per ricalibrare il servizio d’ordine, allo scopo di gestire il deflusso di circa di circa 7.500 persone, in modo da evitare conseguenze per l’incolumità della gente e cercando di individuare possibili azioni scomposte per persone o cose.
Ma di episodi gravi ne sono accaduti, come emerso in particolare attraverso le testimonianze diffuse sui social. Vale a dire minacce e addirittura violenze per chi provava a rifiutarsi di lasciare il proprio posto. Dalla Questura è arrivato l’invito a presentare denunce ufficiali, anche in forma anonima, così da agevolare l’ìndividuazione dei responsabili. Come premesse, l’attività di analisi sta cominciando a dare i primi riscontri. «Altri approfondimenti sono in corso su due chiamanti che hanno contattato il 112 per lamentare, un’ora circa dopo i fatti, di essere stati allontanati dagli spalti». Richiederà più tempo, ma verrà comunque portato avanti il lavoro di ricostruzione e verifica delle testimonianze emerse in questi giorni, attraverso i diversi canali. «Si stanno infine rintracciando alcuni autori delle segnalazioni sui social per circostanziare nei dettagli gli episodi denunciati». Infine, ecco le parole di Marotta, dopo il comunicato del club nerazzurro di lunedì: «Da sempre l’Inter combatte ogni tipo di violenza fisica e verbale, facciamo tante iniziative. Ma ci deve essere collaborazione con le istituzioni. L’Inter ha una delle tifoserie migliori al mondo, come affluenza e come valori. Guardiamo le cose belle, anche se sabato è stata una pagina molto brutta del nostro calcio».