L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su le decisioni del Casms di vietare le trasferte a tifosi del Napoli e della Roma.
Più tecnologia nei luoghi sensibili e divieti di trasferta mirati ad alcune tifoserie in partite “critiche” per l’ordine pubblico, ma senza nuovi interventi normativi. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ieri ha illustrato il piano anti-violenza alle istituzioni del calcio, in un confronto durato circa 1 ora e mezza nei suoi uffici del Viminale. Niente Daspo a vita, né tantomeno il ritorno della tessera del tifoso (messa in soffitta nel 2017 con la derubricazione a “fidelity card”), ipotesi approfondita prima di essere scartata. «Non servono nuove regole, bisogna applicare quelle che già ci sono» ha spiegato il titolare del dicastero durante l ’ incontro chiesto dalla Federcalcio di Gabriele Gravina, al quale hanno partecipato anche il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi e il numero uno della Lega Serie A, Lorenzo Casini. Quest ’ ultimo, uscendo dal palazzo, ha parlato di «scontri diminuiti negli ultimi anni». Dentro gli stadi, dove c ’ è sempre meno polizia, il numero degli incidenti è crollato: a spiegarlo, dati alla mano, è stato il capo della polizia Giannini. Ma gli ultras, come ormai è noto, si danno appuntamento lontano dagli impianti. Ed ecco che il tema della «collaborazione più intensa» diventa centrale nelle idee del ministro. Piantedosi ha promesso «massima severità» ma anche un confronto periodico tra le istituzioni coinvolte ieri.
L’installazione di telecamere di videosorveglianza, per tornare alla tecnologia, in passato è andata in contrasto con la normativa sulla privacy; sotto questo profilo, Piantedosi ha promesso che le perplessità sollevate dal garante saranno superate. Del resto, si tratta di un deterrente che potrebbe essere utilizzato, oltre che negli stadi, pure in altre aree come le piazze di ritrovo dei gruppi organizzati e le stazioni di servizio (le telecamere di Badia al Pino, ad esempio, pare non funzionassero correttamente). Uno dei temi dibattuti è la responsabilità oggettiva delle società per i comportamenti dei propri sostenitori: il calcio, appoggiato dal ministro Abodi, ha chiesto sia riconosciuta maggiormente la responsabilità individuale, come in qualsiasi altro ambito giuridico. Nel codice della Figc sono già previste le esimenti per chi collabora con le autorità e attiva meccanismi di prevenzione, ma a volte non bastano a risolvere il problema.
POSSIBILI DIVIETI. In serata c ’ era invece grande attesa per il comunicato dell ’ Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive che individua le partite considerate a rischio maggiore di incidenti. In merito agli scontri di domenica, l ’ Osservatorio ha passato la palla al Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive, che si riunirà oggi. Il C asms ha due strade a disposizione: vietare a romanisti e napoletani le prossime trasferte di La Spezia e Salerno, rinviando al ministro altre valutazioni come la possibilità di un divieto di trasferta per 2 mesi a ciascuna delle due tifoserie (ipotesi su cui si sta discutendo), oppure stabilire che per i fatti di Badia al Pino a decidere sia soltanto il capo del Viminale, che probabilmente un provvedimento lo prenderà anche per dare un segnale al Paese.
ALTRE MISURE. Queste partite (Spezia-Roma e Salernitana-Napoli), non a caso, non vengono citate nella determinazione, che prende in considerazione le gare tra il 13 e il 26 gennaio. L’Osservatorio ha attenzionato Napoli-Juve di domani sera – aggiungendo alle misure già previste i servizi di filtraggio con la polizia, l’accompagnamento in sicurezza degli ospiti e l’impiego di steward in trasferta – senza però prevedere alcun divieto sostanziale «tenendo conto dell’imminenza dell ’ evento e della vendita quasi ultimata dei tagliandi». L’altra partita del massimo campionato finita sotto la lente d ’ ingrandimento è Juve-Atalanta del 22 gennaio : l ’O sservatorio consiglia al prefetto la vendita nel settore ospiti ai possessori di fidelity card e ai residenti nella provincia di Bergamo, l ’ impiego di un adeguato numero di steward e il rafforzamento dei servizi di filtraggio.