Corriere dello Sport: “Obiettivo Mondiale. Stasera Portogallo-Turchia, le probabili formazioni”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Mondiale e la gara del Portogallo contro la Turchia.
Stasera, dalla sfida del Do Dragao tra Portogallo e Turchia, uscirà l’avversaria della vincente di Italia-Macedonia. Gara dall’esito tutt’altro che scontato, anche perché la storia recente ci dice che il fattore campo non offre nessuna garanzia ai portoghesi, che hanno letteralmente buttato via una qualificazione che pareva già cosa fatta, facendosi rimontare, al Da Luz di Lisbona, nella gara con la Serbia di Vlahovic che ha chiuso il Girone A. Capitombolo dolorosissimo che, ora, mette a serio rischio la partecipazione dei portoghesi a Qatar 2022, dopo l’entusiasmante striscia di 11 partecipazioni consecutive nei grandi tornei, tra Europei e Mondiali. «Nelle partite decisive, il Portogallo ha sempre risposto positivamente, ad eccezione dell’ultima gara», la riflessione di un Fernando Santos che, in caso di sconfitta, potrebbe essere arrivato al capolinea della sua avventura sulla panchina del Selezione portoghese. «Sappiamo cosa dobbiamo fare. Vogliamo fortemente partecipare ai prossimi Mondiali e siamo concentrati al 100% sul nostro obiettivo».
NIENTE ALIBI. Nonostante una lista interminabile di indisponibili, che contempla i nomi degl’infortunati Anthony Lopes, Nelson Semedo, Ruben Dias, Ruben Neves e Renato Sanches, oltre a Pepe alle prese con il Covid, per chiudere con lo squalificato Cancelo, l’esperto ct rifugge da ogni possibile alibi. «Discorsi inutili. Chi non c’è, non conta nulla. Conta chi c’è, e ho piena fiducia nei ragazzi che ho a disposizione». Nessuna intenzione, comunque, di avvantaggiare gli avversari con qualche primizia sull’undici che scenderà in campo. «Di dubbi ormai ne ho pochi, anche perché non sarebbe troppo positivo averne a sole ventiquattr’ore dal fischio d’inizio». A quanto pare, Fernando Santos si sarebbe persuaso a risolvere l’emergenza difensiva affidandosi all’affidabile coppia centrale formata dall’esperto José Fonte, 38 anni, e da Danilo Pereira, che ha già disputato diverse gare in nazionale giocando nelle retrovie, invece che sulla più congeniale mediana. Per il resto, l’idea è quella di gettare in campo più talento possibile a supporto di un Cristiano Ronaldo determinato a rimpinguare il bottino personale di 115 reti in nazionale (l’ennesimo record) e guadagnarsi, così, la possibilità di regalarsi, verosimilmente, un ultimo Mondiale. Gli anni, purtroppo, passano anche per il 5 volte Pallone d’Oro, che ha soffiato sulle 37 candeline lo scorso 5 febbraio.
ALLA PARI. A guidare l’attacco, sul fronte opposto, ci sarà il centravanti del Lilla, Burak Yilmaz, 36 anni e 30 gol con la Turchia, che oltre a vivere la sfida nella sfida con CR7, dovrà vedersela, soprattutto, con il compagno di club José Fonte. «Io e Fonte siamo amici, ma quando si compete per obiettivi così importanti non c’è amicizia che tenga. Posso dire che non siamo stati fortunati nel sorteggio, ma abbiamo molta qualità e vogliamo andare al Mondiale. Ci crediamo», la riflessione del bomber, che poi ha espresso tutta la sua ammirazione per Ronaldo. «Per me Cristiano è il miglior giocatore che abbia mai visto giocare». Alla vigilia della gara ha parlato anche il ct Stefan Kuntz, che una volta sostituito il predecessore Senol Gunes, esonerato lo scorso autunno dopo la tennistica sconfitta con l’Olanda, ha messo insieme un pareggio e 3 vittorie sufficienti per sopravanzare, al secondo posto del Gruppo G, la Norvegia di Erling Haaland. «Siamo una squadra forte mentalmente e abbiamo giocatori di grande talento. Possiamo farcela». Dovrebbero partire dall’inizio, Demiral, chiamato a limitare al massimo CR7, oltre all’ex romanista Under e al fondamentale Calhanoglu. E occhio al talento del Galatasaray, Akturkoglu, in grande condizione.