“Posavec, gli esterni Rispoli e Aleesami e poi ancora Gazzi, Diamanti e Nestorovski. Sono questi, in base anche al minutaggio, gli unici rosanero individuabili come punti fermi dello scacchiere di De Zerbi. Sono dei pilastri, ma costruiti su una base ancora instabile e con poche certezze. Con l’impiego di Pezzella nel match contro l’Udinese, il tecnico ha voluto dare ancora una volta un segnale preciso ribadendo l’intenzione di tenere tutti sulla corda. Tuttavia, il trasformismo (visibile attraverso la scelta degli uomini e di diversi sistemi di gioco) è una parola leggibile anche con una connotazione negativa. Cambiare molto spesso giocatori e schemi, infatti, significa che l’allenatore non è riuscito a dare alla squadra una fisionomia definitiva. Il Palermo camaleontico di De Zerbi è ancora privo di una precisa identità. Il lavoro e lo “studio” del tecnico sono proseguiti ieri pomeriggio al “Tenente Onorato” dove i rosa scesi in campo giovedì hanno sostenuto una seduta defaticante. Rajkovic, che ieri si è sottoposto alle cure dei fisioterapisti, la prossima settimana tornerà in gruppo. E a proposito di difensori, Cionek è stato convocato dal ct della Polonia per le gare contro Romania (qualificazioni Mondiali) e Slovenia (amichevole) in programma rispettivamente l’11 e il 14 novembre. C’è anche il Palermo, intanto, in ordine agli addebiti contestati a Lo Monaco (ex ad rosanero), tra le 16 società deferite dal Procuratore Federale a titolo di responsabilità diretta per una serie di violazioni del codice di giustizia sportiva e del regolamento Agenti di calciatori”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.