Corriere dello Sport: «Non vediamo l’ora di giocare per dimostrare chi è il Palermo». Il vicecapitano avvisa l’Acr Messina
L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” riporta le parole rilasciate ieri in conferenza stampa dal vicecapitano del Palermo Alessandro Martinelli. «Ci danno in difficoltà, ma non è vero. Siamo tranquilli e saldamente in testa. Due risultati non stravolgono la nostra storia. La fortuna, nel calcio, è che ogni settimana si può sempre far cambiare idea, a noi stessi e a tutti». Quasi una missione. Che porta avanti anche quando il vento non tira dalla sua parte. «Per me è un momento di stallo, ho degli acciacchi e non voglio alibi. Cerco di dare tutto, non sempre ci riesco e mi auguro che questo periodo passi in fretta». A cominciare dal derby, acceso da Zeman jr con una battuta: «Stravincerà il campionato ma da questo Palermo c’è poco da prendere in C per ottenere un’altra promozione». La replica di Martinelli: «Non vediamo l’ora di giocare per scacciare le voci di una mezza crisi. È un derby, contro una squadra forte che a inizio campionato voleva essere in testa per lottare con noi. Zeman? Le parole le porta via il vento, solo i fatti contano. Ognuno ha la sua opinione, ma dobbiamo pensare a noi, non a quello che gli altri dicono». Giorni fa, si era aperto in esclusiva: «Riparto da zero. A 26 anni inizia la mia seconda vita. Avrei potuto guadagnare di più, ma non vedevo futuro. Qui mi diverto e scopro nuove situazioni. A qualcosa ho rinunciato, ma grazie al cielo a casa sto bene e gioco perché mi piace. Il futuro? Ho un accordo sulla parola e mi basta». Fedeltà assoluta ai rosa, dunque. E voce di rilievo nello spogliatoio: «Tra infortuni e squalifiche siamo un po’ corti, ma è in questa situazione che si vede il vero gruppo. Saranno chiamati in causa giocatori finora impiegati meno e, vedrete, non ci sarà differenza. Le assenze di Lancini e Crivello in difesa? Abbiamo altri elementi validi. Piuttosto, non vediamo l’ora che arrivi questa sfida per dimostrare è l’intera rosa a fare la differenza, non i singoli».
«Non siamo una squadra che porge l’altra guancia. Anche a Palmi, hanno iniziato a perdere tempo e stuzzicarci. Fa parte del gioco, non bisogna cadere nei tranelli, sennò diamo un assist agli avversari». Martinelli, Martin, Kraja: centrocampo fin troppo tecnico. In trasferta, la squadra soffre. «E’ un campionato a due facce. Troviamo campi piccoli e stretti, la tensione è alta, se non hai aggressività fai fatica e la tecnica conta relativamente. Al “Barbera”, invece si fa valere. E col Messina siamo in casa». Calo psicologico? Cedimento dopo il boom iniziale? «Inesperienza. Ogni occasione può essere quella della svolta. Ecco perché col Messina sarà decisivo vincere». Da evitare: «Abbiamo punti di vantaggio e un filotto da favola alle spalle. Il Messina, in cuor suo spera ancora nella promozione, dobbiamo tenerlo il più lontano possibile. Se abbiamo avuto un calo, passerà. Si parlava di vincerle tutte, mentalmente qualcosa può essere accaduta, lo spirito di reazione mi sembra quello delle dieci vittorie. Sapevamo che prima o poi uno stop sarebbe arrivato. E a volte bisogna accontentarsi del pareggio, senza fare stupidaggini, da giocatori inesperti. Ma non è il caso di questo derby».