“Con lui la scritta non vale. “Don’t shoot the pianist”, “Non sparate sul pianista”, era l’avvertimento dei proprietari dei saloon che cercavano così di salvare i pochi i musicisti disposti a lavorare nel West. Dall’Ok Corral di Zamparini nessuno esce vivo, ma nessuno si tira indietro contento com’è di suonare anche durante le risse. I suoi allenatori sanno a quale rischio vanno incontro e lo corrono volentieri, convinti che le paghe siano le migliori e che comunque l’esonero non intacca più il loro curriculum. No, signori, no, please il pianista non si tocca. Almeno dopo la partita col Napoli, arrivata con il profeta in tribuna e dopo una timida proposta di rivoluzione, valore rimasto nelle intenzioni, considerato il pronostico largamente scontato. Non avrebbe senso. Una volta ingaggiato, De Zerbi va seguito, amato, condiviso. Contro il Napoli era un Palermo orfano. Di allenatore e di gioco. Fatale per i pochi giorni a disposizione. Caso mai i problemi sono altri: quanto tempo avrà bisogno De Zerbi per avviare la sua macchina? E quale pedaggio di punti il Palermo dovrà pagare? Quanto la vicenda societaria potrà influire? Calma dunque. E piena fiducia nelle idee e nelle ambizioni dell’allenatore rampante. In attesa di segnali incoraggianti. A partire da Crotone, pardon Pescara, non la sfida di un intero campionato ma il punto di partenza per capire se i rosa sono in grado di cambiare atteggiamento con pressing alto, ali che rientrano e tirano in porta, centrocampisti attivi sul fronte di attacco e una punta (Nestorovski?) che possa dare contribuito rilevante in area. Non dimentichiamo che con De Zerbi, Iemmello, spedito come pacco postale in giro per l’Italia, ha giocato e segnato tanto da fruttare oltre due milioni allo Spezia e un personale debutto in A contro la Juventus. E’ questo il De Zerbi in cui credere, con o senza Zamparini; americani o cinesi alle porte. L’investimento che può fare storia e notizia. Intanto, con Faggiano, è tornata la logica. Ognuno al suo posto, situazioni sotto controllo, linearità di comportamento. Ognuno con le sue responsabilità, Zamparini per primo. A De Zerbi e i suoi non resta molto tempo. Lasciamo che lo impieghino nel migliore dei modi. C’è un campionato legato alla vita societaria e ce n’è un altro, quello della salvezza, dove il Palermo non può perdere colpi e identità. Il campionato che comincia col Crotone e passa per Bergamo… partite decisive, come tutte. E allora, sempre con l’occhio vigile alla cessione o meno dell’aziendaPalermo, prepariamoci a continue sfide, cosiddette della verità. La sceneggiatura di una stagione, necessariamente piena di sofferenze. Intanto, De Zerbi ha cominciato a lavorare alle prime lettere del suo alfabeto tattico spregiudicato e pericoloso, in grado però di garantire sorprese e spettacolo. Zamparini e De Zerbi incompatibili? In fondo, le persone hanno una cosa in comune: sono tutte differenti. E un grande matrimonio non si ha quando viene formata la coppia “perfetta”. Si ha quando una coppia imperfetta impara a godersi le proprie differenze. I saggi la pensano così. E noi siamo, anzi vogliamo essere, saggi.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.