L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Venezia a caccia di un nuovo allenatore.
Il silenzio-stampa dei tesserati due giorni fa, subito dopo la sconfitta interna con l’Ascoli, è stato preludio alla rivoluzione. Il Venezia sta sciogliendo in queste ore il rebus sulla successione a Ivan Javorcic, mandato via in una situazione da penultimo posto (la sconfitta del Perugia ieri ha evitato guai peggiori) e avendo perso – sei volte su undici – più di metà delle partite. Perciò, con l’avvicinarsi di una sfida salvezza delicata come quella di domenica a Como, il Venezia sta per ufficializzare il nome del nuovo allenatore.
Resta il sogno di arrivare a Beppe Iachini, già giocatore dei veneti tra il ‘97 e il 2000. Un’idea che ha preso corpo nelle ultime ore, e che porterebbe all’allenatore subentrato a Maresca l’anno scorso nel Parma. Ironia della sorte, Iachini è originario di Ascoli: il Venezia sabato ha perso proprio contro i marchigiani, precipitando ancora di più nel caos. Altrimenti, il dopo-Javorcic sarebbe Andrea Soncin: esattamente come l’anno scorso, nella parte finale della stagione, quando la retrocessione in B era ormai certa. In quel caso, Soncin – che è tornato a guidare la Primavera – subentrava a Zanetti. Qui il Venezia rischia il doppio salto all’indietro. Vincere il torneo di C, e fare la storia con il Sudtirol, non è servito a Javorcic per affermarsi in un contesto più complicato.
Degli unici due successi ottenuti dal Venezia quest’anno, il primo è arrivato (peraltro allo scadere) proprio contro gli altoatesini. L’altro, un roboante 4-1 a Cagliari: un’impresa che non ha avuto il seguito necessario, un mese fa. Roberto D’Aversa ha preferito non andare incontro alle richieste del club dell’americano Niederauer. Mentre sono spuntati anche i nomi di Eusebio Di Francesco – in tribuna per Venezia-Frosinone – e Stellone. L’ambiente, però, è piuttosto depresso e la soluzione per uscire dalla crisi va ancora trovata.