L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su Zaniolo che potrebbe non restare a Roma.
La conferenza stampa di Tiago Pinto parte dalla soddisfazione per i due rinforzi messi a disposizione di Mourinho e si conclude con una frase che gela su Zaniolo e sull’incertezza per il futuro. Ma il direttore generale afferma anche con orgoglio di essere riuscito, nella sua gestione, a non cedere i puni di forza, in totale controtendenza con quello che accadeva in passato nella Roma. «Nelle ultime tre fineste di mercato siamo riusciti a non far partire i giocatori più importanti». Oggi però in giallorosso non ci sono i campioni che sono passati di qui nelle scorse stagioni.
Tiago Pinto sottolinea l’importanza dei due acquisti, Sergio Oliveira e Maitland-Niles: «Ci siamo mossi per tempo, hanno già dato il loro contributo, ma è presto per dire se saranno riscattati. Nelle entrate siamo stati veloci, molto pratici e siamo riusciti a centrare gli obiettivi». Non è arrivato il terzo rinforzo, ma Mourinho è soddisfatto lo stesso: «Il mister aveva detto che il mercato non era chiuso ma che non si aspettava un altro acquisto. Lui è il nostro direttore d’orchestra, abbiamo portato più musicisti per far suonare una sinfonia che i tifosi giallorossi meritano, in lui abbiamo riposto tante speranze. Non è vero che i nostri obiettivi sono sfumati, molti non erano veri». Ma poi Tiago Pinto ammette che Zakaria, ultimo colpo della Juventus, è stato seguito dalla Roma, che non è riuscita a prenderlo: «Era un giocatore che il nostro scouting seguiva, ma poi un giocatore fa le sue scelte e la Champions può aver inciso. Ci sono tanti fattori che influenzano la decisione. Il calciatore, il contratto… Non voglio commentare il caso specifico. E poi un giorno parlerò del dossier Kamara, adesso non è il caso».
Tutto tranquillo, forse anche scontato, fino alla frase sulla permanenza di Nicolò Zaniolo, uno dei talenti giallorossi, da anni un pallino della Juventus: «Se resta? Non posso dirlo né io né nessuno…». Sul futuro in giallorosso del nazionale azzurro, così come sul futuro degli altri giocatori, non se la sente di sbilanciarsi, ma il rischio che la Roma si ritrovi ad affrontare un nuovo caso-Vlahovic esiste.