Corriere dello Sport: “Nestorovski anima del Palermo: «Mai arrendersi. La salvezza è un chiodo fisso: la raggiungeremo»”

“A giugno, la sua vita cambierà. Due volte. In famiglia, con l’arrivo del maschietto che, insieme alla piccola Irina, formerà la coppia perfetta di casa Nestorovski. Nel calcio, con la facile previsione della sua cessione e del cambio di maglia. Tutti lo cercano, tutti lo vogliono. Da decidere solo la destinazione. Italia o Inghilterra? Per Ilija nessun problema. Basta continuare a divertirsi. E a migliorare. Soprattutto la sua condizione economica legata al Palermo da uno dei contratti meno onerosi e dalla certezza di una sicura e sostanziosa plusvalenza: cinquecentomila euro per l’acquisto del cartellino, quattrocento lo stipendio annuale, meno di Bruno Henrique, Diamanti, Gonzalez, Rajkovic e Jajalo nell’ordine, sullo stesso livello di Andelkovic, Morganella, Chocev, Rispoli. PRESSIONI. De Laurentiis lo vuole e Zamparini lo rimanda al fatidico… giugno, quando i costi potrebbero salire alle stelle. L’Everton lo stuzzica e il presidente fissa il prezzo, confortato dal peso indiscutibile dei suoi gol, dai quindici ai venti milioni, non un euro in meno. Chi vuole Nestorovski deve passare alla cassa. Fra poco, il bomber sarà inghiottito dal calcio stellare, in barba a quanti l’estate scorsa lo consideravano una… pippa. L’impresentabile invece ha ribaltato la situazione: nove gol, caccia alla doppia cifra contro la Samp già colpita all’andata da una sua prodezza, la voglia di sorprendere anche in questo finale di stagione che per lui rappresenta il trampolino di lancio definitivo. E se salvasse il Palermo? Ad un passo dall’addio, il macedone studia la migliore strategia per il futuro. Cioè aspetta.
AMBIZIOSO. Di più. «Sono il più forte, sarò sempre il migliore…», diceva tra il serio e il faceto da bambino, scommettendo, anche allora, con quanti non capivano la sua voglia di diventare protagonista. Non certo il “Nesto… cosa?”, com’era soprannominato i primi giorni a Palermo. «Francamente, senza un pallone tra i piedi non so cosa avrei fatto. Scuola? Solo quella dell’obbligo. In tutti i sensi». L’ironia e la semplicità sono i tratti della sua personalità. Ma perché il destino si compia ci vogliono altri gol. Nestorovski, dopo un periodo di flessione durato nove settimane, ha ripreso a segnare contro Napoli e Crotone. I punti arrivano, nove su quattordici, praticamente solo da lui. Ora, da 243 minuti all’asciutto Ilija sembra comunque in forma come ha dimostrato con i cinque gol (su nove) in allenamento, l’ultimo quello che sogna da sempre con il cucchiaio. Chiamatela prova Samp. “NESTO” SCATENATO. Con il peggio alle spalle. Quel lungo digiuno maturato tra novembre e gennaio. E in un Natale da dimenticare. «Noi cristiani ortodossi lo festeggiamo il sette gennaio, proprio il giorno, se ricordate, della sfida con l’Empoli. Ero in ritiro, la famiglia in Macedonia, poi la sconfitta e quel rigore che non riesco a digerire. Un altro risultato avrebbe potuto cambiare la stagione». Le voci delle sirene non lo stordiscono. «Intanto, aiuto il Palermo a salvarsi. Non ho altro in testa e da chiedere. Poi si vedrà. L’Italia è un bel paese, Palermo splendida, il clima è meraviglioso, i colori della maglia mi piacciono, come i tifosi, e non mi manca niente». CHIODO FISSO. Ad alzare bandiera bianca l’attaccante non ci pensa. «È il mio carattere», spiega. E su Facebook, infatti, dopo la sconfitta con l’Atalanta: «Non ci arrenderemo mai, crediamo in noi e sono convinto che alla fine ce la faremo». Non può essere la sconfitta contro la Juventus a fargli cambiare idea. Per Dario Simic è già da grande squadra, per Abel Hernandez, che la Premier la conosce, l’unico difetto è quello di dover cantare e portare la croce. Argomento quattrini. «Se guadagno qualcosa in più, normale che è meglio. Ma è la nostra dimensione che conta. Quello che si agita dentro. Non nego che i risultati non siano quelli che ci aspettavamo, ma siamo vivi, lottiamo e possiamo…». Come affermare: al dopo penseremo al momento opportuno. Le tentazioni di lasciare Palermo sono reali e consistenti e quella moglie maestra d’inglese rappresenta una garanzia, in caso di sbarco in Premier League. AMBIENTAMENTO. Intanto, si sente palermitano. E fa poca fatica col carattere che si ritrova. Lo stesso episodio dell’insegeguimento in macchina da parte dei tifosi per uno scherzo non gradito si è concluso a baci e abbracci, prova più che evidente di quanto sia voluto bene. Ristoranti, locali, discoteche non fanno per lui. «Con l’arrivo di Irina, la nostra vita ha preso un’altra direzione. Ci piaceva ballare ma dove lo troviamo il tempo? I nostri amici sono i compagni di squadra: Andelkovic, Chochev, Sunijc… Anche per facilità di lingua. Nel giorno libero magari sono stanco e allora sto con i miei. Toglietemi tutto comunque ma non il caffè. Alla tazzina non rinuncio. Anzi lo faccio proprio bene: corto, lungo o con il latte. E in quanto all’alimentazione, a parte le diete dello sportivo, sono uno che mangia quello che la moglie prepara. Senza problemi. Pollo, insalata… La pizza è più buona in Italia? Uguale in Macedonia. Qui mi piace la pasta, soprattutto la varietà. Ma non sono uno che si consuma con piattoni di rigatoni e pesce. Mi bastano due spaghetti olio e formaggio».”. Questo quanto si legge su “Il Corriere dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio