“Il Palermo nel limbo. Le perplessità sul campionato che si appresta ad iniziare sono solo in minima parte tecniche. I veri punti interrogativi sono ambientali e societari, presupposti fondamentali però per impostare una stagione vincente e tornare subito in serie A. Una delle forze storiche della squadra siciliana è da sempre il calore del suo pubblico, fattore che oggi praticamente non esiste: i tifosi sono uniti nel non sopportare più la gestione di Zamparini, ma spaccati sul modo di seguire una squadra che viene ritenuta costruita ancora una volta secondo le bizzarre convinzioni del patron (conferma della maggior parte di giocatori retrocessi e invisi alla piazza, pochi acquisti di rango, l’ostracismo verso Diamanti). Da una parte c’è la passione per la maglia, dall’altra la volontà di dare un segnale chiaro alla proprietà non abbonandosi e restando lontani dallo stadio. A pochi giorni dal debutto di sabato con lo Spezia, il numero delle tessere vendute è il più basso degli ultimi 40 anni se riferito ad un Palermo in serie B: poco più di 1.500. L’anno scorso gli abbonati erano 6.300, nella precedente retrocessione del 2013, 5.200. SENZA PRESIDENTE. Non è tutto. La confusa situazione societaria successiva all’interruzione della trattativa con Baccaglini, si esprime anche in altri modi per nulla secondari. Il Palermo al momento non ha un presidente, dato che dopo l’azzeramento del Cda precedente, il ruolo è rimasto vacante con Zamparini che si è disegnato ufficialmente solo un posto da “consigliere” anche se è ovvio che decide tutto lui, in qualsiasi ambito. L’idea di trovare una figura di rappresentanza, possibilmente palermitana, è miseramente fallita, perché nessuno accetta di fare il presidente senza potere soprattutto in un clima di totale sfiducia verso Zamparini. Inoltre per la prima volta dopo molti anni, manca del tutto un dirigente di riferimento, un uomo della proprietà che agisca in sede come nelle recenti stagioni Angelo Baiguera, e ancora prima Cardinaletti o Sagramola. Esiste solo una struttura tecnica affidata a Fabio Lupo, ma il direttore sportivo è una mansione molto diversa. E’ possibile che il vuoto sia legato ai contatti, tuttora in corso, con le cordate interessate a rilevare il Palermo. Gli italo americani rappresentati da Frank Cascio con la presenza alle spalle della famiglia Viola stanno lavorando in silenzio. Ma dopo essersi scottata per mesi con l’attesa del closing mai realizzato, oggi Palermo chiede ufficialità e non più voci. IL COMPITO DELLA SQUADRA. Correttamente, Bruno Tedino sta ragionando unicamente da allenatore, provando a rendere dignità ad una squadra che indossi il colore rosanero. Il suo Palermo, nonostante i dubbi sulla personalità di parecchi elementi, ha una linearità e delle idee, ma dovrà dimostrare di essere davvero competitivo affrontando gli affamati rivali di un campionato spietato. Tecnico e ds sono chiamati inoltre a non farsi sgambettare dalle sorprese degli ultimi giorni di mercato. La partenza di altri giocatori bandiera (Rispoli e soprattutto Nestorovski) sarebbe davvero insopportabile per la tifoseria”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.