Corriere dello Sport, Nazionale: “Verso l’Europeo, Bernardeschi e gli altri. Il fantasista, all’esordio con Jorginho e Rugani si gioca la chance per andare a giugno in Francia”
“La prima mossa da «ex ct». Un passo verso il futuro, a breve (il suo) e lungo (per la Nazionale) termine. La prima casella si chiama Spagna e Germania, ovvero le prossime due amichevoli, i campioni d’Europa in carica (ci hanno battuto nella finale di Kiev nel 2012) e i campioni del Mondo in Brasile 2014 (forse il punto più basso del nostro calcio). Poi verrà l’Europeo in Francia. E dopo ancora il distacco da commissario tecnico, per seguire il ruolo di allenatore “tutti i giorni” verosimilmente al Chelsea. Ma i prossimi due test fanno paura, anche solo a nominarli. Paradossalmente, però, anche in virtù degli infortuni in serie (dopo Verratti pure Barzagli, sostituito da Rugani, con Buffon bene ma non benissimo) è proprio quello che serviva ad Antonio Conte, per cercare di completare il senso della sua (ultima) creatura. «Le ho volute io così per capire quanto valiamo e quanto siamo forti» ha ricordato, sintetizzando, ieri il ct. Il blocco-convocazioni, per ora e per dopo, è quello, restano in ballo – forse – un paio di maglie su 20 («perché i portieri non li conto» ha detto Conte, pensando a Buffon, Sirigu e Perin). Futuro in prova. «C’è un gruppo di calciatori che sta crescendo e che può fare molto bene. Anche il settore giovanile negli ultimi 6 anni – i 4 di Sacchi e i miei due – ha fatto passi da gigante. Il lavoro c’è ed è sotto gli occhi di tutti» ha sottolineato Conte. E allora, ecco spiegarsi le convocazioni di Jorginho e Bernardeschi, la chiamata in extremis di Rugani, oltre a quella di Thiago Motta, un gesto (anche) di rispetto per le 23 presenze in azzurro (ultima partita giocata, la disgraziata Italia-Uruguay 0-1 a Natal ai mondiali brasiliani) del centrocampista ora al Psg. Senza i ko di Barzagli, Verratti e Marchisio, non ci sarebbe stato spazio, ora, per loro, a prescindere dal loro valore. Così, invece, un senso ce l’ha. Sia momentaneo, perché da qui a maggio bisognerà affidarsi anche agli scongiuri. Sia per il dopo-Conte, perché bisognerà iniziare la ricostruzione. Possibilità. A prescindere dai ko di Barzagli e Chiellini, e da quello di Verratti, che costringeranno il ct a vecchi/nuovi esperimenti che di certo non spera di replicare agli Europei, in Francia – dove non andranno Pirlo («C’è grande stima e non c’è bisogno di sentirsi al telefono») e De Rossi – con Verratti e Marchisio a pieno servizio, la strada per Thiago Motta e – soprattutto – Jorginho si farebbe stretta, strettissima. Anche perché il ct (lo ha ribadito ieri) vuole un gruppo di giocatori capace di ricoprire più ruoli, non uno soltanto, in grado di sopperire agli infortuni. Ed in questo senso, l’italobrasiliano del Napoli, decisamente apprezzato dal ct, sarebbe in qualche maniera limitato. Per Bernardeschi il discorso di base è lo stesso, ma proprio per questo il giocatore viola sembrerebbe avere qualche chance in più. Chiamato per la sua prima convocazione in un momento non certo brillante come due mesi fa, il mancino di Carrara ha dimostrato di poter giocare sia alto nel tridente, sia scalare a centrocampo nella fase difensiva, sacrificandosi alla causa. Dovrà vedersela con Insigne e Bonaventura per una maglia rimasta in attacco, non un’impresa semplice. Però ha tutta la stima di Conte. «Non è qui per premio, ma perché l’ha meritato» lo ha promosso ieri il ct. «Voglio testarlo per capire se può essere utile per il presente o solo per il futuro, quando sarà sicuramente utile». E quando lui non ci sarà più…”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.