Corriere dello Sport: “Nazionale, Ancelotti è vicinissimo!”

“La porta girevole del Parco dei Principi. Avrebbero potuto imboccare in diversi: Roberto Mancini, Antonio Conte, Claudio Ranieri. Ma ieri pomeriggio, intorno alle 19, è stato invece Carlo Ancelotti a presentarsi all’appuntamento. Ben pettinato e in blu. Lì, nel grande albergo caro alle vicende azzurre, affacciato su Villa Borghese, ad attenderlo un commissario federale, Roberto Fabbricini, e il suo vice, Alessandro Costacurta, con delega la Club Italia, decisi a “inchiodarlo” alle sue responsabilità: quelle di nuovo commissario della Nazionale. Più o meno un’ora e mezza dopo, alle 20.20 la porta della Hospitality Lounge, la saletta riunioni a livello lobby, a un passo dell’entrata, si è aperta. E lì, davanti alla soglia, Ancelotti ha teso la mano per un saluto a Fabbricini: «E adesso? Restiamo intesi…». Il commissario poi ha velocemente lasciato l’albergo, mentre Costacurta ha raggiunto la sua stanza abitiuale quando è a Roma con i gradi federali. E Ancelotti con lui. Tutto fatto? Diciamo che quello che le due parti avevano da dirsi è stato detto. Si tratta del resto del secondo incontro live, tra Costacurta e Ancelotti, dopo quello di Londra del mese scorso. Stavolta però c’era anche Fabbricini, elemento signifi cativo. Del resto che Carlo fosse la prima scelta di Billy (cinque anni come compagni e 6 da tecnico-giocatore nel Milan campione d’Europa) era noto. Certo il salto in basso, per quanto riguarda il livello di ingaggio, supera il 50%, visto che il budget federale prevede un investimento di 5 milioni netti a stagione per ct e staff per un biennio. Ancelotti farà le sue valutazioni fi nali e scioglierà la riserva in fretta. Sa del credito aperto nei suoi confronti, il fatto che la Figc, come promesso, lo ha aspettato fi n qui, dopo che lui aveva espresso chiaramente la volontà di tornare ad allenare in Premier (Arsenal, Chelsea, Tottenham). A Londra i giochi si stanno facendo adesso (al posto di Wenger sembra destinato Luis Enrique, già in predicato di sostituire Conte). Ma la Federcalcio non poteva più aspettare. Adesso l’ultima parola spetta ad Ancelotti
LA SVOLTA. Dunque, l’accelerazione attesa c’è stata. Costacurta si era impegnato ad annunciare il nuovo commissario tecnico il prossimo 20 maggio, a campionati esauriti, eventualità confermata ieri informalmente. La Figc del dopo Tavecchio & Ventura ha puntato tutto sull’ex allenatore del Bayern (ancora sotto contratto multimilionario fi no al 30 giugno), massimo esponente della scuola tecnica italiana, plurimedagliato in ogni angolo d’Europa (Chelsea, Real, Psg e Bayern). Che le gerarchie in via Allegri fossero cambiate si era intuito. Mancini (ieri a Mosca ansioso di sapere gli sviluppi romani), già candidato ct del presidente Malagò nel 2014, e desideroso di diventare tecnico azzurro, è scivolato dietro Ancelotti, molto legato a Costacurta, che ha rivendicato il ruolo assegnatogli dal Coni, quello di scegliere il ct, e al dg Uva. Claudio Ranieri riscuoteva la stima di Fabbricini e dopo aver segnalato la propria disponibilità, è rimasto dignitosamente in attesa degli eventi. Poi c’è Antonio Conte. Stimatissimo ma anche il più complicato da riportare a Coverciano (ora poi che deve contendere la FA Cup a Mou…). Del ruolo pro tempore di Di Biagio abbiamo detto più volte. Gigi è senza dubbio una risorsa federale, con Ancelotti eventualmente ancora di più. STAFF. Per convincere Ancelotti al sì, ovviamente Costacurta, ha allargato il discorso. Con Carlo potrà lavorare il fi glio Davide. Possibile l’arrivo a Coverciano di uno dei grandi azzurri del passato (Pirlo più di Buffon e Maldini). Tra i nomi caldi, quello di Massimo Ambrosini”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.