Corriere dello Sport: “Nazionale a Coverciano. Ecco Conte: parlerà dopo 100 e spiegherà le ragioni dell’addio alla fine degli Europei. Futuro: Lippi d.t.?

“Oggi, cento giorni dopo la sua ultima conferenza stampa azzurra, tenuta a Parigi, subito dopo i sorteggi per la fase finale di Euro 2016, Antonio Conte a Firenze tornerà a parlare pubblicamente. Sarà, non solo la sua prima intervista italiana del 2016 ma anche la prima da ct a termine/tecnico in pectore del Chelsea. Un doppio ruolo ufficiale che è una novità nella storia della Nazionale, condizione dunque da gestire con guanti e pinze. A dieci giorni dal faccia a faccia chiarificatore con il presidente Tavecchio in via Allegri e a una settimana dall’annuncio federale del suo prossimo addio, in questa circostanza il tecnico salentino racconterà il suo punto di vista su quello che sta accadendo e su quello che è accaduto, frenando presumibilmente su quanto potrà accadere (difficile che sia lui a nominare il club londinese come prossima tappa della sua carriera), e cercando di portare il discorso, appena possibile, sull’unico obiettivo comune che non è cambiato in questo lasso di tempo: fare il meglio possibile con questa Italia incerta al prossimo Europeo. Per quanto spiegato da Tavecchio, in coda al Consiglio Federale del 15 marzo, il fulcro del discorso dovrebbe essere professionale: la voglia di allenare quotidianamente, quella di adrenalina agonistica settimanale, il profumo dell’erba… Vedremo se per amor di verità Conte vorrà entrare sul terreno scivoloso dei rapporti Nazionale-Club che stava per mandargli di traverso l’esperienza azzurra ben prima si palesasse Abramovich a indicargli la migliore delle vie di fuga sul mercato. Vedremo anche concretamente quanto tutta questa situazione peserà su concentrazione e rendimento di una Nazionale già minata dalle assenze e chiamata a misurarsi con campioni d’Europa in carica (Spagna, giovedì a Udine) e campioni del mondo (Germania, il 29 a Monaco di Baviera). Proprio ieri Conte ha dovuto chiamare Okaka alla luce dell’infortunio di Immobile, le cui condizioni saranno valutate oggi (così come Di Biagio in Under 21 ha chiamato Grassi al posto di Sensi). IL DOPO CONTE. Se dunque il lungo addio di Conte è già iniziato, contemporaneamente è cominciato anche il lungo “benvenuto” al nuovo ct. Operazione questa, lo ribadiamo da tempo, ancora da costruire. A partire dalla prossima settimana, archiviato il doppio mega test, in Federazione si approfondiranno i vari aspetti legati alla riorganizzazione del Club Italia, legati alla scelta dell’erede contiano. Certo, i nomi che circolano (non tutti) sono già stati fatti in via Allegri (e non solo). Al netto di auto-candidature e auto-esclusioni, di contratti in essere o situazioni in blico, in questo momento la sensazione forte è che Donadoni resti il candidato che parte in pole, che Ranieri eserciti il maggior fascino, che i vari Guidolin, Mazzarri e Ventura siano dietro mentre potrebbe emergere una soluzione “federale”, figlia delle idee illustrate la scorsa settimana da Tavecchio. Se la Figc vuol davvero uscire dalle contingenze legate al susseguirsi ogni due anni di ct diversi e dotarsi di una struttura tecnica stabile, che lavori alla costruzione di una cantera federale, la prima mossa è quella di dotarsi di un direttore tecnico, qualcosa di più di un coordinatore delle squadre giovanili, ruolo appartenuto fino al 2014 a Sacchi (poi soppresso per far confluire incarico e relativi emolumenti sotto la voce Antonio Conte). E in questo momento è disponibile la figura oggettivamente di gran lunga più idonea a questo compito, per storia, carisma e affidabilità: Marcello Lippi. Che per altro messaggi in questo senso aveva mandato in tempi non sospetti. In questo caso la Federazione potrebbe anche scegliere una figura di ct mirato, con passato o presente azzurro. Le possibilità non mancano: da Cabrini a Tardelli, da Cannavaro a Rocca”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.