L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’appuntamento di stasera con la finale di Nations League tra Spagna e Francia.
La Spagna ha più gioco, più gioventù, più fame e forse più futuro. La Francia ha più esperienza, più trofei, più qualità e più gol. Il pronostico della vigilia sembra pendere dalla parte dei transalpini, ma la Roja vista contro l’Italia non può lasciare tranquillo Deschamps. Spagna-Francia ha le carte in regola per essere una grande finale della Nations League e San Siro sarà la degna cornice per questo evento. I transalpini hanno sollevato l’ultimo trofeo in Russia nel 2018: sono 8 i campioni del mondo nella rosa attuale; gli spagnoli non festeggiano dal 2012 e l’unico ad aver gioito con la nazionale è Busquets, festante sia al Mondiale in Sudafrica (2010) sia a Euro 2012.
I 23 elementi convocati da Deschamps hanno alzato al cielo 170 trofei, 40 in più rispetto ai loro avversari della finale di Nations League. Il gap è sensibilmente accorciato dalla presenza di Busquets e Sergi Roberto che insieme ne contano 53 ovvero il 40% della rosa. E’ anche il “peso dei tituli” dei transalpini con i club ad essere maggiore: a parte gli 8 Mondiali, i francesi conducono 11-7 la graduatoria delle Champions in bacheca e 38-29 quella dei campionati nazionali conquistati. Insomma, sono più abituati a scendere in campo in partite nelle quali la posta in gioco è alta.