“Il dubbio, in realtà, è una domanda, sorge spontaneo: osare o no? E’ un’idea che va gonfiandosi, che toglie il sonno, che induce a pensare ad oltranza, che trattiene persino la lista dei convocati, prevista per stamani: ma il sospetto, legittimo, sul turn-over avanza e la tentazione di rinunciarci, d’intervenire dove proprio si deve, galleggia nelle ombre di Castel Volturno, che si allungano sulla formazione da opporre alla Fiorentina. C’è in palio una semifinale, e sarebbe con la Juventus o con il Milan, e varrebbe autostima, prestigio ed anche spettacolo ad oltranza: e poi la Fiorentina induce a non prenderla tanto larga, senza stravolgere il Napoli, possibilità concreta che Sarri vorrebbe scartare. Ma c’è dell’altro, perché quel Milik che scalpita, che gioca ormai (quasi) normalmente, val quasi la pena di portarlo con sé: una ipotesi in più ma semplicemente per avvicinarlo al clima, per fargli sentire i brividi della partita e quelli d’un San Paolo nel quale saranno in trentamila o giù di lì. DIFESA. Reina o Rafael, per cominciare? Bisognerebbe intrufolarsi nella testa di Sarri, che al brasiliano vorrebbe dare una possibilità, senza dimenticarsi di Sepe: percentuali che ondeggiano, 34% a Rafael, il resto equamente divise tra lo spagnolo e il napoletano. Mentre per comporre la linea, molto dipenderà dalle condizioni di Hysaj, che a Milano è rimasto lievemente ammaccato: la corsia destra, in caso di ok dei medici, sarebbe sua, che si ritroverebbe al fianco Albiol, poi Tonelli e infine Strinic. CENTROCAMPO. Magari qualcosa in più sarà possibile cambiarla con il Palermo, senza ovviamente distrarsi né mancare di rispetto, però stavolta, nella zona in cui le partite vanno governate, servirà corsa e palleggio, identità certa e rapidità di pensiero: Zielinski si rimette dinnanzi ad Allan, nonostante la prova rassicurante del mediano sudamericano, e Jorginho continua a farsi preferire a Diawara (per il momento), con Hamsik che stavolta non verrà risparmiato, non sembra sia ancora giunto il momento. ATTACCO. Callejon a destra è un’icona, il saldo (sempre) attivo di qualsiasi giocata e della migliore interpretazione; e a sinistra ci andrà Insigne: l’interrogativo resta al centro dell’attacco, semplicemente perché Mertens a San Siro ha chiuso stremato e con qualche acciacco che però può essere assorbito. Il falso nueve è un falso problema, perché se sta bene comincia il belga. E alla fine sarebbero (appena) due novità rispetto al Milan. Ritocchini qua e là”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.