Radja Nainggolan è stato liberato. L’ex centrocampista di Cagliari, Roma e Inter, oltre che della nazionale belga, è stato incriminato in patria per appartenenza a un’organizzazione criminale nell’ambito di un’inchiesta sul traffico internazionale di droga. Tuttavia, dopo essere stato ascoltato da un giudice istruttore nel pomeriggio di ieri, è stato rilasciato con la condizionale e non potrà lasciare il Belgio.
Come riportato da Davide Palliggiano sul Corriere dello Sport, i suoi avvocati, Mounir e Omar Souidi, hanno chiarito che il giocatore non è stato interrogato in merito al traffico di stupefacenti, ma solo riguardo a somme di denaro che avrebbe consegnato a persone di sua conoscenza. Inoltre, hanno precisato che non è stato formalmente accusato di riciclaggio di denaro.
L’indagine e gli sviluppi
L’arresto di Nainggolan, avvenuto lunedì insieme ad altri 17 sospettati, rientra in una vasta indagine della procura di Bruxelles su un traffico internazionale di cocaina importata dal Sud America attraverso il porto di Anversa e poi distribuita in Belgio. Finora, 14 persone sono state formalmente incriminate: quattro di loro sono state accusate per iscritto senza comparire davanti a un magistrato, mentre altre dieci si sono presentate davanti al giudice istruttore. Tra queste, una è stata rilasciata sotto condizioni, otto sono state arrestate e una è stata posta sotto sorveglianza elettronica.
La difesa: “Solo ingenuità”
Gli avvocati di Nainggolan hanno ribadito che le somme di denaro in questione non hanno alcun legame con il traffico di droga. «Si tratta di importi che il nostro cliente ha dato a persone che voleva aiutare finanziariamente, perché è una persona generosa», ha dichiarato Souidi. «Ora bisogna stabilire se queste persone abbiano utilizzato quel denaro in modo illegale. In ogni caso, non si tratta di cifre significative rispetto ai guadagni accumulati da Nainggolan durante la sua carriera».
L’avvocato ha aggiunto che il giocatore potrebbe essere stato ingenuo, ma non ha mai avuto intenzione di finanziare individui legati ad ambienti criminali. La notte trascorsa in cella tra lunedì e martedì ha avuto un forte impatto su di lui. «Non è stata un’esperienza piacevole. Tuttavia, non ha nulla da rimproverarsi, non ha commesso alcun reato e può camminare a testa alta», ha concluso Souidi.
Il ritorno in campo e nuovi interessi
Nonostante la vicenda giudiziaria, Nainggolan potrà riprendere gli allenamenti con il Lokeren-Temse, club della seconda divisione belga, con cui aveva esordito segnando un gol direttamente da calcio d’angolo. La sua prestazione aveva riacceso l’entusiasmo dei tifosi prima che il clamore mediatico lo travolgesse.
Il presidente del club, Hans Van Duysen, ha commentato la situazione con prudenza: «È un episodio che ha attirato molta attenzione, ma non ha alcun legame con il Lokeren-Temse. Radja ha alle spalle una carriera straordinaria e, per quanto ci riguarda, il suo rapporto con noi è iniziato solo una settimana fa. Affrontiamo questa situazione con serenità, senza commentare dettagli che non conosciamo».
Oltre al ritorno in campo, Nainggolan ha recentemente ampliato i suoi interessi entrando nella BKFC (Bare Knuckle Fighting Championship), la lega di pugilato a mani nude promossa da Conor McGregor, icona della UFC e coproprietario dell’organizzazione. Il “Ninja”, già presente lo scorso ottobre a un evento a Marbella, è ora coinvolto nella sponsorizzazione di un appuntamento che si terrà ad aprile a Firenze.