Corriere dello Sport: “Nainggolan arrestato per droga. L’uomo-chiave sarebbe il socio, già condannato nel 2016 negli Usa”

È un declino scioccante e un declivio spaventoso. Come sottolinea Roberto Maida sul Corriere dello Sport, Radja Nainggolan è stato arrestato ieri mattina in Belgio con l’accusa di traffico di droga. Cocaina, per la precisione, che sarebbe stata importata dal Sud America attraverso il porto di Anversa, città del calciatore di origini indonesiane. Nell’operazione sono coinvolte circa 30 persone, di cui 15 sono finite in carcere dopo perquisizioni che hanno portato al sequestro di droga, armi, centinaia di migliaia di euro, orologi e beni di lusso.

LA POSIZIONE. Pochi giorni fa, Nainggolan, che compirà 37 anni a maggio, aveva trovato una nuova squadra vicino casa, il Lokeren, segnando anche un gol spettacolare su calcio d’angolo al debutto in seconda divisione belga. Ma ora tutto è cambiato. Il club, con molta discrezione, ha confermato la sua assenza: «Possiamo confermare che Radja non ha partecipato alla seduta di allenamento e non sarà disponibile per la partita contro l’Eupen». Il calciatore è stato ascoltato dagli inquirenti e ha negato ogni accusa, ma oggi dovrà comparire davanti al giudice per le indagini preliminari, che deciderà sulla convalida dell’arresto.

LA DIFESA. L’avvocato di Nainggolan, Omar Souidi, ha dichiarato: «Radja è molto colpito da quanto sta accadendo. In passato è già stato collegato a vicende legate al traffico di droga, ma questa storia è diversa. Trova il tutto allucinante e la sua reputazione è danneggiata. Perché è stato collegato al traffico internazionale di droga? Questo è il segreto dell’indagine, non posso dire altro. Ma chiedo rispetto: anche per una persona famosa vale la presunzione di innocenza fino a prova contraria». Durante le perquisizioni, le autorità hanno sequestrato anche una Smart Brabus, di proprietà del calciatore.

IL SOCIO. Secondo la stampa belga, Nainggolan potrebbe essere stato coinvolto indirettamente da un socio in affari, già noto alle autorità per un passato criminale. Quest’uomo, legato in passato all’organizzazione Hezbollah, fu condannato negli Stati Uniti nel 2016 per il traffico di 1.100 chili di cocaina. All’epoca, Nainggolan lo difese pubblicamente: «Solo perché hai commesso un errore in passato non significa che devi pagarlo per tutta la vita. È semplicemente molto bravo nel suo lavoro». I due avevano investito insieme in una società che affitta ville e jet di lusso a calciatori e personalità di rilievo.

IL FUTURO. «Mi aspetto che Nainggolan torni in campo a Lokeren il prima possibile» ha aggiunto l’avvocato. «È citato nel fascicolo, sì, ma non è stato incriminato. Quando è stato arrestato era con la sua ragazza e ha iniziato a collaborare spontaneamente. È un calciatore, non un criminale». Intanto, il mondo del calcio spera nella sua innocenza, confidando che possa lasciarsi questa vicenda alle spalle e tornare a giocare.