Corriere dello Sport: “Multiproprietà, un bug nelle norme. Friedkin vuole Sarri all’Everton”

Il regolamento potrà essere soggetto a modifiche anche per quanto riguarda la deroga data alle multiproprietà per questa stagione visti i tempi ristretti dalla nuova normativa approvata lo scorso marzo. È il caso, ad esempio, de Girona e Manchester City, entrambi del City Group ed entrambi in Champions. Per poter essere conformi alle norme Uefa, la proprietà per questa stagione 2024-2025 ha trasferito le loro quote del club spagnolo a un trust indipendente attraverso una struttura denominata “blind trust” istituita sotto la supervisione della Prima Camera dell’Organo di Controllo Finanziario dei Club UEFA. Può essere l’eccezione per una stagione, ma non la regola. Anche perché in questo caso, non solo il proprietario non controllerebbe il club acquistato e su cui ha investito, ma non potrebbe neanche operare sul mercato con l’altro club (in questo caso il City), non concludere alcun tipo di cooperazione, accordi tecnici o commerciali congiunti tra di loro, e non utilizzare alcun database di scouting o giocatori congiunto. Insomma, una situazione che nel tempo non converrebbe al proprietario dei due club. I Friedkin sono avvisati.

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulle norme per le multiproprietà.

L’annuncio della trattativa per l’acquisizione dell’Everton da parte della famiglia Friedkin ha generato preoccupazioni tra i tifosi della Roma, spingendo Dan e Ryan Friedkin a pubblicare una lettera aperta per rassicurare i sostenitori giallorossi. I Friedkin hanno ribadito che l’acquisizione dell’Everton non influirà sul loro impegno verso la Roma, anzi, hanno sottolineato che la sinergia tra i due club potrebbe portare vantaggi. Tuttavia, i dubbi sul futuro della Roma restano, soprattutto perché l’acquisizione dell’Everton rappresenta un investimento significativo in un club con un debito elevato ma con potenziali grandi ricavi, soprattutto grazie al nuovo stadio in costruzione.

Il problema delle multiproprietà nel calcio europeo rimane una questione delicata. Il regolamento UEFA attualmente consente la partecipazione di club appartenenti allo stesso proprietario in competizioni diverse (come la Champions League e l’Europa League), ma qualora si qualificassero per lo stesso torneo, solo uno dei due club potrebbe partecipare, con priorità data alla squadra meglio piazzata in campionato. Questo scenario pone questioni rilevanti per i Friedkin, che dovranno bilanciare le ambizioni di entrambi i club.

Un ulteriore elemento di interesse è il possibile arrivo di Maurizio Sarri sulla panchina dell’Everton, una mossa che potrebbe segnare un punto di svolta per la squadra inglese, attualmente in difficoltà in campionato. Sarri, con la sua esperienza, potrebbe portare stabilità e nuove idee tattiche, aiutando i Friedkin a rafforzare il progetto Everton, come fecero con l’ingaggio di Mourinho alla Roma. Inoltre, il tecnico potrebbe portare con sé Daniele Tognaccini, preparatore atletico di grande esperienza.

Oltre al piano tecnico, i Friedkin stanno anche riorganizzando la struttura dirigenziale del club, con la ricerca di un nuovo CEO dopo le dimissioni di Lina Souloukou. La consulenza dell’agenzia CAA Base dovrebbe aiutare a trovare un profilo adatto a guidare la Roma in una stagione già turbolenta. Nomi come Andrea D’Agostino, managing director di Coca-Cola Italia, sono stati considerati per questa posizione chiave.

In conclusione, i Friedkin sono al centro di una doppia sfida: gestire contemporaneamente due club importanti e mantenere l’equilibrio tra gli interessi della Roma e quelli dell’Everton. Il futuro della Roma sembra legato a come la proprietà saprà gestire queste dinamiche complesse, mentre i tifosi restano in attesa di vedere come si svilupperà questa nuova fase del progetto texano.