Corriere dello Sport: “Moviola in campo, si parte! Figc scelta da Fifa e Ifab. Nel 2016-17 primi test senza impatto sulle partite, poi l’arbitro deciderà grazie ai video”
“L’ultimo tabù del calcio era già caduto e l’Italia può dire di aver dato il suo contributo politico alla causa. Ora potrà darlo anche sul piano tecnologico e operativo perché la Figc è stata scelta da Ifab e Fifa per sperimentare, nei prossimi due anni, l’uso della moviola in campo. Si partirà subito, con la nuova stagione: un primo anno di test blindati, offline li chiama la Fifa, destinati a tarare il meccanismo soprattutto sul piano tecnico; un secondo di rodaggio autentico su un numero minimo di gare, nelle quali il direttore di gara potrà rivedere una decisione dubbia o prenderne una corretta grazie all’ausilio delle immagini tv e al “filtro” di un collega che non scenderà in campo ma sarà collocato davanti a un monitor. LA SCELTA. L’Ifab, l’International Board che codifica e modifica le regole del gioco del calcio, aveva deciso di avviare la sperimentazione della tecnologia video – alla Fifa preferiscono questa definizione, più rassicurante, ma alla fine sempre di moviola in campo si tratta – nell’assemblea del 5 marzo. Poco più di un mese dopo – era lo scorso venerdì, 8 aprile – la Figc si è presentata a Londra per formalizzare una disponibilità alla sperimentazione già manifestata in tempi non sospetti dal presidente Tavecchio, che sul tema aveva scritto all’allora presidente Blatter. La candidatura della Figc è stata accolta e ieri è arrivata l’ufficialità: i nostri campionati saranno il laboratorio in cui prenderà corpo la più grande rivoluzione nella storia di questo sport. Il presidente Tavecchio, volato ieri a Ginevra per impegni istituzionali, ha commentato: «Siamo stati tra i primi sostenitori dell’utilizzo della tecnologia in campo e riteniamo di avere tutti i requisiti per offrire il nostro contributo a questa importante sperimentazione. Nel rispetto della fluidità del gioco e della centralità dell’arbitro, anche nel calcio l’innovazione migliorerà tutto il sistema, come ha già dimostrato la positiva adozione della Goal line technology». Le altre candidature erano tutte importanti e prestigiose, c’erano anche Germania e Inghilterra. L’Italia potrebbe essere affiancata dall’Olanda, secondo le prime indiscrezioni. IL MODELLO. E’ stata premiata la sensibilità italiana sul tema – la tecnologia per ridurre gli errori – ma anche l’approccio garantista della Figc teso a non snaturare il ruolo dell’arbitro: solo il direttore di gara e i suoi assistenti possono chiamare in causa la moviola, è questo uno dei cardini imposti dalla Fifa. Un modello che ricalca molto quello elaborato a Lanciano, “Assistenti di tribuna”: arbitri addizionali sugli spalti, che possono rivedere le azioni incriminate ed essere di supporto al collega che è in campo. Questo è quello che accadrà in linea di principio con il sistema dei VAR, i Video Assistant Referees pensati dalla Fifa. Nelle prossime settimane saranno definiti in maniera puntuale i requisiti tecnici e la casistica dettagliata delle situazioni di gioco in cui poter sfruttare il video. L’AGENDA. Un protocollo che sarà formalizzato a maggio, nella prossima riunione dell’Ifab, alla quale l’Italia dovrà arrivare con un impegno preciso e con una proposta: quali e quante gare coinvolgere nell’esperimento. Il presidente Tavecchio ha indetto per il 21 aprile una riunione con Lega Serie A, Lega B e Aia per mettere a corrente club e arbitri delle prime richieste tecniche e operative avanzate da Ifab e Fifa. Sia A che B sono interessate a partecipare all’esperimento e la linea dei club della massima serie è di partire con la Coppa Italia. Si partirà con un primo anno “offline”, cioè di test puramente tecnici e assolutamente blindati: nessuno, nemmeno l’arbitro designato, saprà che quella gara è oggetto di sperimentazione video. Dalla stagione successiva il test diventerà effettivo: sarà possibile prendere o correggere una decisione con l’ausilio delle immagini. In quelle partite, allora, un rigore come quello negato da Rizzoli al Barcellona (fallo di mano in area, punizione da fuori) sarà un errore a cui poter riparare. Finalmente”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.