“Concentrazione assoluta e testa alla Fidelis Andria. Il Catania si blinda a Torre del Grifo alla vigilia della partita che potrebbe – ma il condizionale è assai d’obbligo – consegnare ai rossazzurri la salvezza senza passare dalla lotteria dei playout. In tale ottica anche il tecnico Francesco Moriero ha preferito anticipare di un giorno la tradizionale conferenza stampa di vigilia, arringando i presenti su quanto accaduto a Pagani, su quel che si attende dalla gara con l’Andria, su quel che bisogna fare per evitare di pensare a ciò che avviene sugli altri campi, visto che la salvezza diretta della formazione etnea passa da una vittoria sulla formazione pugliese guidata da D’Angelo, ma pure da un pareggio casalingo del Catanzaro con il Melfi o, in alternativa, del Monopoli sul campo del Matera. MORIERO. «Ma il rischio – ha commentato Moriero – non è che i miei ragazzi pensino a quel che accade negli altri campi. Il rischio, semmai, è che i miei uomini pensino troppo…». pressione. «Inutile nasconderci – prosegue – i ragazzi hanno patito la pressione esercitata direttamente o indirettamente su di loro. Avrebbero voluto tirarsi fuori da questa situazione con tutte le loro forze, hanno lavorato anche per questo, invece si sono ritrovati invischiati in questo momento particolare. Prendete quanto accaduto a Pagani – prosegue – la squadra il giorno prima stava benissimo. Poi è andata in campo e ha offerto una prestazione non certo all’altezza del proprio valore. Che non è quello mostrato dalla classifica, ma ben altro. Basti soltanto ricordare – e io con i calciatori lo faccio spesso, perché debbono rendersene conto – che questo Catania, senza penalizzazione, avrebbe dieci punti in più in classifica e oggi si troverebbe in ben altra situazione. Per questo mi sono arrabbiato – sono sempre le parole dell’allenatore rossazzurro – per questo ho detto che da alcuni calciatori mi sarei atteso una prestazione diversa. E non mi sembra di avere detto nulla di scandaloso. Il riferimento era a quanto visto in campo, non certo a quanto fatto in allenamento, dove tutti danno e hanno sempre dato il massimo e col massimo della professionalità. Non ho nulla da rimproverare ai calciatori sotto questo punto di vista e il gruppo è tutt’altro che spaccato come forse qualcuno ha provato a far credere. Qui siamo uniti e determinati. Tutti. Non difenderei così i miei giocatori, altrimenti». «CREDIAMOCI». Moriero non si ferma: «Stiamo lavorando tutti insieme, compreso Garufo, che è rientrato in gruppo mercoledì, per cercare il risultato pieno contro l’Andria. Dobbiamo vincere e basta. Con le buone o con le cattive. Io sono convinto che ci salviamo e stiamo puntando tutto proprio sulla partita di domani. Però dobbiamo avere la testa per vincere, dobbiamo pensare di fare il nostro, non a quello che fanno gli altri». avversario ostico. L’Andria fuori casa ha sempre fatto bene: «E’ vero, inoltre noi non siamo nelle condizioni di poter sottovalutare mai nessuno. Io mi fido dei miei ragazzi sono certo che cercheranno sempre il massimo. Sotto il profilo dell’impegno, attaccamento alla maglia ai colori hanno sempre dato il massimo». FALCONE OUT. Detto che Falcone, purtroppo, contro l’Andria non ci sarà («nessuna possibilità che giochi»), l’ultima battuta e sul tormentato rapporto con i sostenitori rossazzurri, che potrebbero snobbare ancora questa partita: «Io ho sempre detto che i tifosi fanno la differenza qui a Catania. Il loro aiuto a noi serve. Sono sicuro che la gente che vuol bene a questi colori verrà allo stadio. E chi verrà potrà essere decisivo»”. Questo si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.