L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” riporta le dichiarazioni di Dario Mirri, presidente del Palermo, nella corso dell’ultima conferenza stampa:
«Il mercato fa fatica a credere nel Sud. Stiamo cercando investitori, sia io tramite la banca d’affari Lazard che Di Piazza negli Usa. Ma nessuno è andato oltre i primi colloqui. Non pensavamo di risolvere per sempre i problemi del calcio a Palermo ma solo di essere i fondatori di una nuova storia. Vincere la D era un dovere, nel primo anno di professionismo abbiamo fatto fatica, ma dopo 6 mesi no siamo orgogliosi di aver raggiunto i play off nazionali giocandocela alla pari con l’Avellino ancora in corsa. Errori ne abbiamo fatti e lavoreremo per evitarli. Il nostro obiettivo? Provare a vincere il campionato ma vivendo il presente e non il passato. Sento il bisogno di condividere un patto con la città, stringersi attorno alla squadra anche nei cattivi momenti. Avevamo promesso altro? Lo stesso fece De Laurentiis quando, con più soldi, si è aggiudicato il bando del Bari: ma sono ancora lì. Come noi, il Catania, il Catanzaro. Non esistono formule vincenti, in mezzo tante difficoltà, dal Covid al recesso di Di Piazza (la cui liquidazione dovrà avvenire entro dicembre e sarà valutata dai legali, ndc.)».
«Partiamo da una base solida, il Palermo che nella gestione Filippi ha fatto meno punti solo della Ternana. La scorsa estate abbiamo fatto 13 acquisti ora non ce ne sarà bisogno».