L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sui guai del Milan.
«Violazioni in materia gestionale ed economica». In due pagine del codice di giustizia sportiva della Federcalcio è tratteggiato il rischio al quale va incontro il Milan, qualora fossero rintracciate anomalie sul passaggio da Elliott a RedBird. Fornire informazioni «mendaci, reticenti o parziali» in merito a una cessione di proprietà spalanca gli orizzonti punitivi tratteggiati nell’articolo 31 e approfonditi nell’articolo 8, dalla penalizzazione di uno o più punti in classifica (sanzione minima) alla retrocessione, fino all’esclusione dal campionato.
A tutto questo bisognerebbe poi includere quanto prevede l’art. 4 che impone «lealtà, probità e correttezza». Insomma, lo scenario è complesso e ricco di sfaccettature normative. Il sospetto degli inquirenti è che il club possa aver in qualche modo ostacolato l’esercizio delle funzioni dell’autorità di vigilanza, nel caso del pallone professionistico affidate alla Covisoc per la gestione ordinaria e, quando c’è un cambio di proprietà, pure alla Coaps, la commissione che stabilisce se i nuovi investitori posseggano determinati requisiti di onorabilità e di solidità finanziaria.
LE CARTE. I sostituti Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi ipotizzano «che il Fondo Elliott conservi attualmente il controllo sostanziale della società Ac Milan, laddove all’autorità di vigilanza Figc sarebbe, invece, stata rappresentata l’effettiva cessione della proprietà in favore del Fondo Redbird» di Cardinale nel 2022. Tale circostanza determinerebbe pure «un conflitto di interesse» dal momento che il fondo Elliott risulta avere «un’influenza pure sul Lille, iscritta alle medesime competizioni europee» dei rossoneri. La fattispecie è prevista dall’art.5 del regolamento Uefa sulle competizioni continentali. Alcuni sono scenari apocalittici, eppure previsti dalle norme. La procura della Figc richiederà nelle prossime ore a quella della Repubblica l’atto di perquisizione e gli altri materiali probatori una volta analizzati i documenti e i dispositivi elettronici sequestrati ieri dalla Guardia di Finanza. È quanto avvenne pure nel caso plusvalenze della Juventus, che ha portato al -10 in classifica.
TEMPI. Carte alla mano, il procuratore federale Chiné potrà valutare se ci siano state “false comunicazioni” tali da eludere i controlli finanziari e, in caso di risposta affermativa, aprire un’indagine con possibilità di deferimento per i soggetti coinvolti. I tempi non saranno brevi. Finché non arriverà il plico da Milano, Chiné potrebbe comunque attendere. Questo, almeno, suggerisce la prassi. La giustizia sportiva sarà anche celere, ma la fretta in casi simili è sempre una cattiva consigliera.