Corriere dello Sport: “Messina, Proto è fuori. Sì a un gruppo romano”
“Il Messina annuncia ingressi in società, ma di concreto non c’è ancora nulla se non la chiusura a Franco Proto, l’unico che invece avrebbe riscosso il gradimento della tifoseria. Il futuro dell’Acr, anticipato ieri in conferenza stampa, terrà ancora a galla l’attuale proprietà in un contesto dove debiti societari, equilibri precari e scarse risorse economiche alla distanza potrebbero fare la differenza. Il gruppo romano, che dovrebbe acquistare quote del club, è guidato dall’avvocato Angelo Massone, che ha alle spalle esperienze calcistiche negative. Dopo avere tentato invano la scalata a Cesena e Vicenza, Massone è stato proprietario del Cs Soimii Pancota, club di Seconda Divisione romena ormai praticamente fallito, del Rapid Bucarest e dell’Fc Ceahlaul, retrocesso dalla Liga 1. Altro precedente negativo in Scozia nel 2009 col Livingston, ma sull’argomento il presidente Natale Stracuzzi ha risposto che: «Il curriculum gli fa onore, perché in Romania ha investito due milioni di euro». Al Messina si sarebbe avvicinato anche un imprenditore ragusano, ma senza un nome certo e riscontri ufficiali si rimane nel campo delle ipotesi. L’altra cordata composta dall’ex presidente del Ribera, Ezio Ruvolo, e dall’imprenditore palermitano, Domenico Gallina, che a metà dicembre ha sostenuto il Messina con una sponsorizzazione sulle maglie in occasione del derby contro la Reggina, si occuperà insieme agli attuali soci del settore giovanile con l’affiliazione di qualche scuola calcio. Il presidente Stracuzzi, presente con lo staff societario al completo, ha precisato che: «C’è un’intesa col gruppo laziale, che rileverà tra il 30 e l’80 per cento del club. Entro fine gennaio questo gruppo immetterà denaro nelle casse dell’Acr».
PROTO. Ad oggi, comunque, l’unico dato certo è il no all’imprenditore Franco Proto, che ha coltivato per otto mesi, prima col gruppo Barbera e poi da solo, il sogno di rilevare il Messina e restituirgli decoro e ambizioni, ma a nulla è valsa la sua tenacia e soprattutto quella scrittura privata, firmata lo scorso 2 gennaio col presidente Stracuzzi, che lasciava supporre un suo ingresso in società con una quota di minoranza prima (10 per cento), pur assumendosi l’intera gestione tecnica ed economica fino al completamento della stagione in corso. Proto successivamente avrebbe rilevato l’intero pacchetto azionario e sicuramente quest’ultimo aspetto ha fatto saltare l’affare. Il suo programma avrebbe coinvolto i tifosi e garantito un profilo migliore dell’attualità, oltre che una provata esperienza da ex presidente dell’Atletico Catania e vice presidente della Lega di Serie C. Il Consiglio di Amministrazione dell’Acr, riunitosi lunedì sera, ha stravolto i programmi iniziali, trovando nei quattro soci totale sintonia su altre strade e rendendo carta straccia il precedente accordo con Proto, che così è uscito di scena. Almeno per il momento, perché adesso si dovrà vedere se dalle buone intenzioni si passerà alle firme dal notaio e soprattutto quale percorso, calcistico e finanziario, intenderà avviare la nuova gestione in sintonia con quella attuale, che non riscuote il gradimento della tifoseria.
LUCARELLI. Attende rinforzi dall’inizio di gennaio e questa situazione certamente non lo spinge a fare salti di gioia. Del Messina di oggi è rimasto l’unico a cui i tifosi si appellano per salvare ciò che resta (la categoria), ma la sua pazienza non sembra infinita e il mercato di gennaio non gli ha ancora regalato nessuno dei calciatori richiesti. Anzi De Vito piace alla Juve Stabia ed a Pozzebon si sono già interessati Taranto e Catania: il rischio di perdere altri pezzi è dunque concreto.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.