Corriere dello Sport: “Messina-Proto, è finita. Stracuzzi rifiuta l’offerta. Ecco tutti gli scenari…”

“Nessun cambio societario: il Messina rimane al presidente Natale Stracuzzi e ai suoi soci. A distanza di poco più di ventiquattr’ore ecco la risposta negativa all’ultimo tentativo del gruppo Proto di rilevare le quote societarie. La decisione è stata ufficializzata con un comunicato stampa diffuso dall’Acr alle 23.50 di martedì. La notte porta consiglio all’attuale dirigenza; c’è da capire adesso se la mossa sia stata azzeccata o meno, dato che gli impegni da onorare dentro e fuori dal campo, economici e sportivi, non tarderanno ad arrivare. La chiusura a Franco Proto era già sembrata netta subito dopo l’offerta, che poneva una serie di condizioni non gradite dalla controparte relativamente ai crediti vantati dal club e alla fideiussione, oltre che alle rate previste per il pagamento della buonuscita fissata in 250 mila euro. Nel comunicato l’Acr ha precisato che: «A nome del presidente Stracuzzi, si considera chiusa qualsiasi trattativa per la cessione della società. La stessa rimane aperta all’eventualità di ingresso di nuovi soci. Il presidente, inoltre, puntualizza che il management è in costante attività al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati». In serata la replica di Proto: «La trattativa finisce qui. Provo imbarazzo per i comportamenti dei soci dell’Acr Messina e auguro a tutta la tifoseria i migliori risultati possibili». PROSPETTIVE. Il mancato passaggio non ha prodotto salti di gioia nella tifoseria giallorossa, che sperava in una svolta societaria per rilanciare le ambizioni del Messina e del resto con una serie di incontri i club organizzati avevano promosso il nuovo interessamento dell’imprenditore Franco Proto. La situazione debitoria dell’Acr e il ridimensionamento dei traguardi non hanno fatto altro che allontanare negli ultimi tempi il pubblico dal Franco Scoglio. All’interno del club sarebbe indispensabile una ricapitalizzazione societaria per porre un freno alla massa debitoria e proiettarsi in un futuro diverso dall’attualità. Soltanto così si potrebbero programmare obiettivi di rinascita, che oggi invece sembrano molto distanti. Il FC Messina ha già conosciuto il fallimento calcistico otto anni fa e nessuno tra i tifosi vorrebbe rivivere quell’esperienza successiva agli anni della Serie A. Classifica alla mano, oggi, il traguardo non può che essere la salvezza, a meno che il percorso avviato da Lucarelli non si consolidi nel tempo e cresca ulteriormente, ma i risultati positivi del campo potrebbero non essere sufficienti per la solidità economica della società. Le due strade sembrano indipendenti l’una dall’altra e soltanto un salto di categoria potrebbe riunirle, anche se per competere a certi livelli d’alta classifica occorrono investimenti onerosi. SQUADRA. Un giorno di meritato riposo in più per i calciatori del Messina, che si sono ritrovati ieri per riprendere la preparazione in vista della gara di domenica pomeriggio contro l’Andria. Concluso il tour de force della scorsa settimana (tre partite in otto giorni), contro i pugliesi c’è la possibilità di proseguire la serie utile di cinque incontri, compresi i due di Coppa Italia con Vibonese e Catania. A breve la società dovrebbe ufficializzare altri due acquisti: qualche problema di natura economica è sorto per definire l’accordo col centrocampista Riccardo Nardini. L’altro acquisto invece sarà una prima punta che possa sostituire Pozzebon in caso di assenza forzata. 18 NOVEMBRE. È la data fissata per il processo al Tribunale Nazionale Federale nel corso del quale il Messina dovrà difendersi dall’accusa di fideiussione irregolare, che se confermata comporterebbe una probabile penalizzazione da uno a due punti. A quota 12 la squadra di Lucarelli è una lunghezza sopra la zona play out delimitata da Siracusa, Reggina e Taranto, e basta poco per ritrovarsi ancora in fondo alla classifica”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.