“Messina vincente a Catanzaro e poi deferito al Tribunale Nazionale Federale: ecco le due facce giallorosse, decisa e cinica la prima, incerta e preoccupata la seconda. Risultati del campo e vicende societarie si mischiano sempre e finiscono per intrecciarsi con i tifosi mai tranquilli. Il deferimento dell’Acr è stato causato dal ritardato versamento della fidejussione richiesta all’atto dell’iscrizione al torneo di Lega Pro. Secondo l’accusa sarebbero stati violati infatti i doveri di lealtà, probità e correttezza, non avendo depositato entro lo scorso 30 giugno idonea garanzia dell’importo di 350 mila euro ai fini del rilascio della licenza nazionale per l’ammissione al campionato di terza serie. In concreto il Messina rischia una piccola penalizzazione, come già accaduto al Benevento nella scorsa stagione (un punto in meno), mentre è da verificare se un’eventuale condanna di questo genere possa incidere sulla possibilità di accedere regolarmente ai contributi della Lega per l’utilizzo dei giovani oppure se il provvedimento restrittivo diventa legittimo soltanto in caso di mancato versamento di stipendi o contributi. Sui fondi provenienti da Firenze si punta tanto in casa Acr per fare quadrare i conti a fine stagione. Il legale della società, l’ex direttore generale Giovanni Villari, è apparso abbastanza fiducioso sull’intera vicenda: «Siamo convinti di non avere alcuna responsabilità su quanto addebitato all’Acr e ci difenderemo in tutte le sedi». Il Messina ha già affidato l’incarico all’avvocato napoletano Eduardo Chiacchio, che poco più di un anno fa di questi tempi difendeva nel calcio scommesse gli interessi della Vigor Lamezia proprio contro l’Acr a sua volta tutelata dall’esperto Mattia Grassani, che stravolse il primo grado di giudizio.
SECONDA VITTORIA. Diciassette anni dopo i giallorossi sono tornati vincitori dalla trasferta di Catanzaro e il tecnico Sasà Marra ha vissuto in maniera speciale il pomeriggio del Ceravolo poiché giocava in quel Messina che si impose 1-2 con le reti di Delnevo e Rossi: «Sperando di ripetere quell’impresa, pochi minuti prima dell’inizio della gara – ricorda Marra – parlavo di quell’incontro col mio vice Enrico Buonocore, che quel derby non lo giocò. Ci siamo riusciti con grande soddisfazione anche per i nostri tifosi. Contro Juve Stabia e Foggia avevamo fatto delle ottime prestazioni, ma non erano arrivati i punti, che invece abbiamo ottenuto con merito a Catanzaro. I ragazzi hanno dato tutto; dietro siamo stati diligenti e ordinati nonostante la giovanissima età, mentre nelle ripartenze non siamo stati sempre lucidi, anche se può starci perché c’era il peso delle due sconfitte consecutive. Ora dobbiamo gestire il momento positivo come siamo stati bravi a superare quello negativo». Il Messina è tornato a vincere dopo quattro giornate, bissando il successo all’esordio contro il Siracusa. I calabresi sono in crisi di risultati (cinque sconfitte in sei turni), ma la squadra peloritana è tornata in Sicilia con un carico di ottimismo e di autostima che servirà per il prosieguo del torneo, a partire dal prossimo impegno contro la Paganese.
CAMBIO MODULO. A Marra piace la difesa a tre del suo maestro Stefano Cuoghi, che da queste parti ha vinto un campionato di C2, subendo pochissime reti. Il tecnico giallorosso, però, in base agli uomini attualmente disponibili, ha optato per un reparto arretrato composto da quattro uomini e col trequartista (Mancini) dietro le due punte (accentrando quindi Milinkovic per fare coppia con Pozzebon) e il campo gli ha dato ragione prima in termini di prestazione (col Foggia) e domenica scorsa anche di risultato”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.