L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su Leo Messi pronto a tornare a casa.
Messi torna a casa. Quella che solo fino a qualche settimana fa pareva pura utopia, con il passare dei giorni sta diventando un’ipotesi sempre più concreta. Ormai ci sono tutti i presupposti per il clamoroso ritorno del figliol prodigo, tanto che per la prima volta una voce autorevole del club, il vicepresidente Rafael Yuste, è uscito allo scoperto, a margine della presentazione del Barça Academy World Tour. Alla domanda diretta sulla possibile riapparizione del 7 volte Pallone d’Oro, l’alto dirigente ha risposto co sì: «Certo che siamo in contatto con Leo e sogniamo il suo ritorno . Tutti i tifosi e io personalmente saremmo felicissimi di riaverlo con noi, perché le storie più belle si meritano un finale felice . Noi siamo innamorati di Messi e credo che Messi contraccambi questo sentimento».
ATTESA . Per il grande ritorno, devono realizzarsi tre condizioni . La prima, una semplice formalità, è l’ok di Xavi, che anche alla vigilia del testacoda con l’Elche di questa sera, ha ribadito il suo sì per il Messi bis. La seconda riguarda il disgelo nel rapporto tra il clan Messi e il presidente Joan Laporta, che aveva raggiunto temperature polari, due estati fa, a seguito dell’impossibilità di garantire il rinnovo a Leo. «Ho partecipato in prima persona a quella negoziazione che, purtroppo, non si è potuta concludere felicemente. Quando ci penso soffro ancora», l’ammissione di Yuste. Nel frattempo, però, Jorge Messi, padre-procuratore di Leo, e Laporta si sono già visti un paio di volte, riportando il sereno. La terza e più spinosa questione riguarda, infine, il vecchio problema del monte salari, a cui si aggiungono le persistenti difficoltà economiche del c lub e il rischio di una clamorosa esclusione dalla prossima Champions a causa del Caso Negreira. «Tra due mesi presenteremo alla Legacalcio il nostro piano , contiamo che venga accettato. Per quanto riguarda la Uefa, non ci caccerà dalle sue competizioni ».
THE LAST DANCE. A due anni di distanza dal doloroso adios, Messi, da parte sua, pare sempre più convinto di tornare alla base. Con la conquista dell’anelato Mondiale ha raggiunto la pace dei sensi e, con i 36 anni che compirà il prossimo 24 giugno, l’idea di riprendere il vecchio stile di vita, tra la dimora di Castelldefels e la cittadella sportiva di San Joan Despí, non gli dispiace affatto, anche se dovesse costare un drastico taglio dello stipendio. A Parigi non pare mai essersi ambientato davvero e i deludenti risultati del Psg in Europa non hanno aiutato: due eliminazioni agli ottavi di Coppa Campioni, quando nelle due edizioni precedenti al suo arrivo la squadra aveva raggiunto una finale, poi persa col Bayern, e una semifinale. Il contratto che lo lega ai campioni di Francia scade a fine giugno e, a quanto pare, non verrà esercitata l’opzione per una terza stagione. L e idee di raggiunge re in Arabia Saudita CR7 o di trasferirsi negli States, poi, non lo seduc ono . Meglio mettersi agli ordini del vecchio amico Xavi, che ha già pronto per lui un posto da mezzapunta nel quartetto di centrocampo , utilizzato con successo negli ultimi tempi. «Conosco bene la grandezza di Messi, è normale che ci sia grande entusiasmo per il suo possibile ritorno» ha ammesso Xavi . «C’è la possibilità anche per lui di un last dance, come è accaduto per Michael Jordan».