“Non è una partita come le altre. Lo scrivono a caratteri cubitali anche i tifosi che hanno piazzato cinque striscioni all’esterno delle strutture sportive del Palermo, tre al Tenente Onorato, campo di allenamento, e due al Renzo Barbera, identici e con la stessa parola: «Vincere». Messaggio che riassume la forte speranza di un passo avanti in classifica e l’esigenza di infrangere il tabù casalingo. Al diavolo il derby friulano che Zamparini non sente come suo. Non è neppure una questione di panchina. Se quella di De Zerbi ancora resiste, il Palermo invece gioca una partita dai contenuti ultimativi. La media casalinga è disarmante. La squadra che non vince e non prende un punto fra le mura amiche, la peggiore da questo punto di vista in Europa, la squadra dal record negativo, ha bisogno di convincere e di convincersi. E di sfatare una tendenza negativa che rischia di diventare sindrome in grado di condizionare la strada verso la salvezza. Il resto viene dopo. De Zerbi chiede tempo e Zamparini ha fretta. Entrambi integralisti, con strategie opposte nel tentativo di ristabilire le linee del progetto: bel gioco sì, ma anche punti. De Zerbi vorrebbe affermare la sua filosofia perché è con quella che si fanno i punti; Zamparini pretende una risposta concreta, possibilmente immediata, sulla efficacia delle teorie del suo giovane allenatore. Ecco perché dal Palermo ci sia aspetta una prova da ultima spiaggia, come il PalermoVerona della scorsa stagione, stessa passione, stessa intensità. E i primi tre punti in casa. Non una giornata di festa ma di consapevolezza. Il ricordo di quella sfida coincide con il ritorno di Gigi Delneri nella doppia veste di ex e di allenatore che, perdendo col Verona ormai retrocesso, consegnò ai rosa la certezza della A. Gli striscioni esposti sono una lettera aperta a squadra e società; e stabiliscono quanto sia importante l’apporto dei tifosi. Il Renzo Barbera ha perso la caratteristica di fortino inespugnabile. Anzi è diventato terra di conquista per avversari. Ora serve invertire la tendenza”. Questo quanto si legge su “Il Corriere dello Sport”.