Corriere dello Sport: “Max e Lopez, quel feeling nato a Cagliari”

“Non sarà un incrocio qualsiasi. Tra Massimiliano Allegri e Diego Luis Lopez c’è un legame forte, un rapporto speciale, e se l’uruguaiano, lasciato il calcio, ha scelto una nuova carriera in panchina una bella fetta di merito è dell’allenatore bianconero. «Se faccio questo mestiere, in parte lo devo a lui – conferma il tecnico del Palermo -. L’ho avuto nei miei ultimi anni da calciatore: stavamo molto insieme, parlavamo e lo seguivo tantissimo. Mi aveva detto, scherzando, di smettere e cominciare a lavorare con lui, entrare nello staff per occuparmi della fase difensiva. Alla fine ho seguito i suoi consigli ed ho fatto l’allenatore. Ritrovarlo è un piacere, sarò molto contento di salutarlo». BANDIERA. Si conobbero a Cagliari, nell’estate 2008. Max si affacciava per la prima volta in serie A, un salto triplo dalla C appena vinta con il Sassuolo, Lopez era una bandiera dei sardi, rossoblù dal 1998 quand’era arrivato dal Rancing Santander. L’impatto non fu positivo, il difensore pensò addirittura all’addio: non aveva ancora rinnovato il contratto e così, quando il primo giorno di ritiro si ritrovò tra le riserve, confidò al presidente Massimo Cellino di voler tornare a Montevideo. Rimase, invece, diventò inamovibile e si prese grandi soddisfazioni con la fascia di capitano, rimase stregato da quel toscanaccio solo otto anni più grande che sapeva insegnare tattica ed era bravo a sdrammatizzare, che pretendeva il massimo ma non rinunciava a sorridere. Lo conquistò soprattutto, ha raccontato Lopez, durante le prime cinque partite di campionato, tutte per
se, per la serenità che riusciva a trasmettere, lui che doveva essere ombroso e preoccupato poiché barcollava sul ciglio dell’esonero. Cellino, invece, gli confermò la fiducia e vinse la scommessa, il Cagliari scalò la classifica e raggiunse una salvezza tranquillissima. DOMANDE. «Diego aveva e ha le qualità per fare l’allenatore – dice Allegri -, si vedeva soprattutto negli ultimi anni quando gli interessava sapere dalla gestione tecnico-tattica alla gestione dello spogliatoio. Ma al Cagliari, come allenatore, non ha avuto soltanto me: ha avuto anche Giampaolo, che si era un po’ perso e sta facendo benissimo, uno che insegna molto, bravissimo nella fase difensiva». Lopez era sempre l’ultimo ad abbandonare la riunione tecnica, e ogni volta faceva domande. Max andò via da Cagliari il 13 aprile del 2010, stavolta esonerato da Cellino benché un’altra salvezza fosse prenotata, e un paio di mesi dopo, chiusa la stagione, nonostante le seduzioni del Peñarol e del River Plate, Lopez cominciò la nuova vita, sempre in rossoblù, prima con i Giovanissimi e poi con la Primavera che una volta, a Vinovo, travolse 5-0 i bianconeri di Marco Baroni. Un ricordo per farsi coraggio contro la Juve di Max che allo Stadium vince da 28 partite di fila”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.