L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” ha analizzato le parole rilasciate ieri in conferenza stampa da Alessandro Martinelli. Una sfida con stesso, quella che il calciatore vuole affrontare al Palermo. Ecco un estratto: “Prima volta in D: «Chiedo ai compagni più esperti e mi spiegano che servono cattiveria e voglia di vincere. In fondo le prerogative del calcio. Ci metterò tutto me stesso in questa avventura. L’accoglienza dei tifosi è stata incredibile, ma attenzione a volte può giocare brutti scherzi. Dobbiamo trascinarli dalla nostra parte con un atteggiamento vincente. Prima di partire per Palermo, ho scambiato due chiacchiere con Torregrossa, mi ha detto che non me ne sarei pentito, che è una città bellissima, che al sud si vive bene, dunque non ho avuto nessun problema ad accettare». […]. IL SUO PALERMO. La nuova squadra è al lavoro da nove giorni. C’è in atto un corso accelerato per presentarsi nelle migliori condizioni per l’inizio del campionato. «Vedo tanti giovani di valore e altri bravi ed esperti. Bisogna lavorare sodo e recuperare il tempo perduto. La fascia di capitano indossata nella prima amichevole? Pergolizzi ha detto che gli stavo simpatico e che sono l’unico a bere un po’ di vino con lui. Ha ragione, un bicchiere di rosso, la sera, lo prendo volentieri (ride, ndr)». Poi torna serio: «E’ stata una cosa inaspettata, un orgoglio, tutti dobbiamo essere capitani, soprattutto noi più esperti al servizio dei giovani»”