L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” riporta le dichiarazioni di Malaury Martin, centrocampista svincolatosi dal Palermo lo scorso 30 giugno.
«Telefonata con Mirri? Era dispiaciuto, ho apprezzato il suo affetto ma sapevo che sarebbe finta così. Negli ultimi mesi Flippi mi aveva chiuso la porta. Con Sagramola e Castagnini? Ci siamo lasciati in amicizia. Il rapporto non si rompe, a Palermo ho passato un periodo meraviglioso. È una loro scelta, non legata a fattori economici. Ma non porto rancore, il calcio è questo, anzi spero che il progetto rosanero si completi».
«Io a Palermo per trascinarlo in A? Le idee cambiano in fretta, pensavo di restare, avevo altri piani. La società ha puntato su Filippi che ha fatto le sue scelte. Se ho avuto faccia a faccia con allenatori? Non è l’atteggiamento che mi piace, il campo dà le sue risposte, purtroppo io non l’ho visto mai. Non posso farci niente. Quando ho giocato, sono uscito a testa alta. Chiedete a Filippi. E poi con un chiarimento non sarebbe cambiato nulla. È stato difficile sopportare, a volte sarei potuto entrare ma non è successo e non conosco le ragioni. Una volta appese le scarpe al chiodo, spero di fare l’allenatore, ma non me la sento di mettermi al suo posto per spiegare i motivi della mia esclusione. L‘avventura finisce, c’è il rammarico per una chiusura impropria».
«Boscaglia? Con lui un buon rapporto, mi ha dato più opportunità. Ha avuto la sfortuna di cominciare in ritardo, senza amichevoli, anche a causa del Covid e di un organico incompleto. In una piazza come Palermo, che vuole subito i risultati, è stato fatale. Il Palermo poteva andare in B? Negli ultimi mesi abbiamo volato. Ripeto, ci ha fregato il ritardo di preparazione. Lucca? Il suo è un potenziale enorme, spero che la testa lo accompagni. In A ce ne vuole tanta. Può farcela».
«Mio futuro? Cerco una nuova sfida, il fisico me lo permette. Spero di rimanere in Italia. Più che la categoria mi interessa il progetto, la carica di entusiasmo: non ho avuto paura a tuffarmi nel mare di Palermo partendo dalla D. Conta il programma, E la piazza. Certo, in C sarebbe meglio ma cerco una squadra cui dare il mio contributo, un allenatore che mi stima e quel feeling trovato il primo anno in rosanero».
«Ambizioni del Palermo? Rimodellate. Mirri, Sagramola e Castagnini sono persone serie e riusciranno a portare il Palermo in alto. Non covo risentimenti, sono tranquillo, mi piace ricordare le cose belle, le altre le tengo dentro, fanno solo esperienza ma non suggeriscono cattiveria. Ringrazio i tifosi che sui social mi hanno mostrato una stima straordinaria e commovente. Palermo non ti dimentico!».