Corriere dello Sport, Maresca: «Il Palermo è distrutto». Durissimo giudizio dell’ex sulla vecchia proprietà: «Già l’anno scorso ci siamo salvati per miracolo»”
Intervistato da “Il Corriere dello Sport”, l’ex centrocampista del Palermo, Enzo Maresca ha parlato di diversi aspetti della sua carriera e del futuro che lo attende. Ecco quanto riportato sull’edizione odierna del quotidiano: “Aspettatevi la notizia. Per certi versi clamorosa, se si considerano i tempi. Il 10 febbraio, giorno del suo trentasettesimo compleanno, Enzo Maresca dà l’addio al calcio. Due mesi e mezzo dopo sta per aprire un’altra porta della sua prestigiosa carriera: «Mi piacerebbe allenare e qualcosa si sta muovendo. Forse, comincerò già da questa estate. Intanto, a giugno seguirò il corso di Coverciano». In attesa di sviluppi sulla nuova professione, Enzo si gode moglie e figli e fa il papà. «Paolo ha quasi quattro anni, Sara due, un “pezzo” pregiato della vostra città visto che è nata a Palermo. La mattina li porto all’asilo. Per ora siamo a Verona, la mia base sarebbe Marbella. Vado dove mi porta il lavoro».
CITTADINO DEL MONDO. «Dieci anni all’estero sono stati la mia fortuna: gli orizzonti si aprono e si cresce. Le radici non si perdono ma è un pregio sentirsi cittadino del mondo. Vedo ragazzi che hanno la possibilità di una esperienza altrove e non la sfruttano legati come sono all’Italia, alla mamma, agli amici. Non li capisco. Perdono una grande occasione. In tutte le professioni è la testa che conta. A undici anni, sono andato via da Salerno, destinazione le giovanili del Milan. Mio padre ha sempre fatto il pescatore, un uomo di mare, libero e dalle larghe vedute. Ho preso da lui».
EMOZIONE PALERMO. «Ogni esperienza è diversa dall’altra. Palermo? Un’emozione bellissima non solo per i risultati ottenuti. Mi sono trovato come meglio non potevo, porto in giro il messaggio che la Sicilia è una terra stupenda e che il palermitano ha valori enormi, anche se in ogni posto esiste gente buona e cattiva». L’ex regista conferma i duri giudizi sull’ultima stagione vissuta in rosanero e sulle attuali vicende. «Il Palermo? Sono riusciti a distruggerlo. E’ la verità. L’anno scorso provarono in tutti i modi, per fortuna siamo riusciti nel miracolo di salvarci. Quest’anno, ce l’hanno fatta, ma non mi risulta che siano bugie o sassolini da togliere. La gente del resto conosce la realtà e perché succedono determinate cose. Troppe vicende strane ai miei tempi perché la pentola non traboccasse. Poi c’è stato un seguito, si è operato in modo che le situazioni andassero peggio. Ecco perché il palermitano, che mai ha avuto una reazione fuori dalla norma, dovrebbe diventare esempio di comportamento non solo in Italia ma nel mondo. Un’intera città presa in giro. E non se ne dovrebbe parlare?».
CAMPIONATO STRANO. «Vincono i fatturati? Vince chi ha l’organizzazione migliore. La Juve inoltre fa la differenza perché gioca in uno stadio che quattro o cinque punti in più li regala. Se la Roma avesse lo stesso impianto la distanza non sarebbe così evidente». Ora, a Roma, c’è Monchi, stima e amicizia con Maresca consolidati dai tempi di Siviglia tanto che per l’affare Vazquez venne chiesto un parere proprio all’ex palermitano. Due anni fa Monchi, che Maresca una volta definì “il più bravo in Europa”, fu suo ospite a Mondello. «Un ds preparato che a Siviglia ha portato giocatori che hanno fatto la fortuna della squadra e che sono anche finiti nelle big d’Europa. E’ bravo e contribuirà a migliorare l’organizzazione. Ma il discorso è valido anche per il Napoli. Immaginatevi gli azzurri in uno stadio come quello del Siviglia o della Juve, senza pista di atletica, con tifosi che mettono pressione agli avversari. Allora sì che lo scudetto sarebbe in bilico».
CINESI, AMERICANI… E’ il futuro? «Tante società hanno i soldi e non fanno risultati, è la struttura che conta. Prenda la Juve. Ha tutto. Ed è in corsa per il “triplete”. Ma è difficile. Lo scudetto è quasi sicuro, nella Champions saranno i dettagli a stabilire le gerarchie. Ho visto il Monaco diverse volte, da un punto di vista fisico è impressionante, dietro ha qualche lacuna ma in mezzo e davanti sono veramente forti. La Juve ha l’umiltà dalla sua? Meglio essere spregiudicati a volte. Conta come ti presenti nelle fasi decisive. La Juve arriva bene perché il campionato la lascia tranquilla».
MESSI, DYBALA, BELOTTI E VAZQUEZ. Pallone d’oro? «Sempre per Messi, con lui trionfa la genialità. Gi altri a debita distanza. Belotti? Mi aspettavo una sua esplosione, non così rapida. Mi ha sorpreso. Lo sento spesso, lo trovo felice e consapevole di vivere un momento straordinario, del resto è un ragazzo con i piedi per terra. Lui e Dybala sanno come vivere i sogni. Vazquez sotto tono? Non direi. Ha fatto più di quanto sperassero. Ci sta un calo per uno che passa da Palermo a Siviglia e trova la Champions e una partita ogni tre giorni». Retrocessione: Empoli o Crotone? «Mi piace il carattere che sta mostrando il Crotone». Lo sfogo di Diamanti gli consente una battuta: «Gliel’ha detto che a Maresca è successo di peggio e che sono andato fuori rosa due volte? Scherzi a parte, sono sensazioni di Alino. Non voglio tornare al passato, certo una persona messa da parte si sente un estraneo. Closing? Contano i fatti. Se il nuovo presidente ha progetto, idee, ambizioni, organizzazione, ben venga perché Palermo non merita quello che ha subito»”.