Corriere dello Sport: “Magalini ci crede sempre: «Dico Bari sino alla fine. In serie B due partite fatte male…»”
Il ds scelto dal presidente Luigi De Laurentiis traccia un primo bilancio della stagione «Con la società abbiamo rifondato l’organico con 16 nuovi calciatori Sta nascendo una squadra importante che può competere con tutti»
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” riporta un’intervista a Giuseppe Magalini.
Giuseppe Magalini, qual è il suo motto? «Crederci sempre».
È sempre stato così? «Certo, è il mio modo di vivere quotidiano».
La cosa più importante? «Essere sempre se stessi. Non farsi mai tradire sul lavoro dai sentimenti degli altri, essere convinti del proprio pensiero».
La sua prima trattativa? «Ho iniziato nelle giovanili del Chievo, bastava una stretta di mano. Adesso sono cambiate tante cose. Una volta ci si incontrava negli autogrill cercando quello che permetteva il passaggio nell’altro senso di marcia. Era tutto più romantico. Migliaia di km su e giù per l’autostrada. Oggi con i telefonini, internet, email diventa una passeggiata».
E si va avanti sino a torneo iniziato con squadre incomplete. «Sbagliatissimo. Lo dicono tutti ma nessuno interviene».
La trattativa più complessa? «Quelle sul filo del gong a incastro con l’uscita di Ricci e Morachioli per arrivare a Favilli. Situazioni concatenate con altri club che riguardavano 6 giocatori. Per fortuna è andata bene».
Bari più forte della classifica? «Siamo tutti rammaricati perché ci mancano dei punti ma dobbiamo essere più bravi a guadagnarceli. Non dobbiamo nasconderci dietro gli errori altrui, anche se esistono. Abbiamo responsabilità».
La squadra gioca tanto ma vince poco. «In B è complicato. Non è come in C o in A. Vincendo 20 partite in B è promozione sicura, ma con lo stesso numero divittorie in A non si vince lo scudetto. Il Bari deve pensare in positivo sapendo di avere dei valori. Dobbiamo sbloccarsi riuscendo a chiudere le partite con meno difficoltà. Occorre essere più cinici, la vittoria non può attendere».
Tre aggettivi per Longo? «Non avevamo mai lavorato insieme ma lo conoscevo bene e sono contento che siamo riusciti a portarlo a Bari. E’ un professionista di assoluto valore, un lavoratore instancabile, meticoloso nel preparare le gare».
Quanto è competitivo questo Bari? «Siamo convinti di avere dei valori, ma dovremo dimostrarlo, partita dopo partita. Ai nastri di partenza c’erano sicuramente 6 o 7 squadre più forti di noi. Poi al mercato di gennaio qualche club potrà potenziare il suo organico. Noi riteniamo di aver la squadra per fare un campionato di livello. Dove potremo arrivare? Vedremo. La cosa che più ci gratifica è che oggi – per dirla con Mourinho -, cominciamo a sentire “il rumore dei nemici” e questo ci fa piacere».
Bari a un punto dai playoff e a 9 dal Pisa. «Bastano 2 gare verso l’alto o il basso per cambiare tutto».
Il Pisa arriverà sino in fondo? «Il Pisa ha valori importanti. La società sta continuando a investire in maniera forte. Tre anni fa ha perso la A ai playoff. Ha anche un allenatore che sa come si vincono i campionati. Ma attenzione al Sassuolo: ha delle individualità che in serie B poche squadre si possono permettere».
Il Var quanti problemi… «Non è il Var la rovina ma ma chi decide. Stanno facendo confusione e non va bene. Non c’è più obiettività da parte di chi dirige la gara».
Lasagna più Novakovich e Favilli cosa significano? «Che abbiamo cercato di completare l’organico per essere un po’ più forti davanti. Siamo contenti di avere tre giocatori di grosso tasso tecnico, senza contare Sibilli che è più bomber di tutti avendo fatto 12 reti l’anno scorso. Ci sono anche Manzari e Sgarbi che hanno il gol nelle vene. Abbiamo messo dentro tanta forza e qualità».
Falletti la fantasia al potere? «Siamo strafelici di averlo pre so perché ha portato una ventata di energia positiva. Un giocatore unico con i suoi guizzi, con le sue magie».
La sorpresa? «Spero che sia il Bari. Abbiamo fatto un lavoro certosino importante inserendo nella rosa 16 nuovi elementi».
Gennaio è vicino, sta già lavorando in prospettiva? «Ci stiamo muovendo molto nelle visualizzazioni con Valerio Di Cesare e stiamo verificando la possibilità di inserire giocatori in questo contesto qualora si verificasse la necessità».
L’obiettivo stagionale qual è? «Convincere tutti e far lievitare sempre più l’entusiasmo che sta nascendo».
Il suo sogno? «I sogni si fanno di notte, lasciamoli nel cassetto… ».