L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Psg e su Messi.
Romantici del calcio, fieri sostenitori della mentalità ultras, baluardi di una idea e di una storia che la proprietà qatariota sta provando da anni a cambiare con successi alterni. I tifosi organizzati del ‘Collectif Ultras Paris’ ne hanno le scatole piene e il comunicato, arrivato a una settimana dall’andata degli ottavi di Champions contro il Real Madrid, è (quasi) un fulmine a ciel sereno. Il Psg è primo in campionato con 13 punti di vantaggio sul Marsiglia, è in corsa per l’Europa che conta, ma è stato eliminato dalla Coppa di Francia agli ottavi dal Nizza. Negli ultimi 10 anni, solo in acquisti, la proprietà ha investito nel mercato quasi un miliardo e mezzo di euro. Ha vinto 7 volte la Ligue 1, lasciando spazio solo a Montpellier (2011/2012), Monaco (2016/2017) e Lilla (2020/2021). Un totale di 27 trofei di cui fanno parte 6 Coppe di Francia, 6 Coppe di Lega e 8 Supercoppe. Manca, però, quella che per la proprietà è diventata una vera e propria ossessione: la Champions League. In 10 anni il Psg è arrivato in finale nel 2020 (persa con il Bayern) e in semifinale l’anno scorso, quando ad eliminarlo è stato il Manchester City.
Risultati che però non hanno snaturato il pensiero, radicale, degli ultras parigini. Non c’è stato un vero e proprio episodio determinante che abbia indotto il più corposo gruppo di tifosi organizzati ad alzare la voce. Le loro sono state poche righe via social che sintetizzano perfettamente i sentimenti nei confronti di una società che a loro dire sarebbe colpevole di «aver perso il DNA del Psg». Tra le accuse, c’è quella di essere «obnubilati dalla vendita delle magliette al punto da dimenticare i propri colori e giocare più volte al Parco dei Principi con le divise da trasferta». A questo si aggiunge il cambio incessante di allenatori senza un progetto tattico e l’ingaggio di giocatori per il quale il calcio non sembra essere una priorità. Un club che, secondo il Collectif, ha messo «in fila stelle come un bambino viziato senza un minimo di coerenza sportiva». Tra le accuse anche la gestione dei giovani e della squadra femminile. Resta ora da capire quale sarà il loro atteggiamento sugli spalti durante la partita con il Real Madrid. Stando al comunicato, non è escluso che al Parco dei Principi i tifosi più caldi non decidano di avere un atteggiamento più freddo, se non polemico, nei confronti della squadra di Pochettino.