Corriere dello Sport: “Lucioni leader per il rush finale. Palermo aspetta”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul possibile ritorno di Lucioni per il rush finale.
Il semaforo è ancora rosso ma presto scatterà il verde. Il rientro del lungodegente Fabio Lucioni tra gli effettivi si avvicina. Il countdown è iniziato. E il riferimento temporale è sempre lo stesso: la gara esterna col Pisa di lunedì 1 aprile. In forte dubbio la sua presenza (per uno spezzone di gara) nell’amichevole di domani al “Barbera” contro i belgi del Lommel ma il difensore rosanero, che ieri a Torretta ha proseguito il programma di lavoro individuale, la prossima settimana dovrebbe tornare in gruppo. E creare i presupposti per la convocazione. Per Corini sarà una boccata di ossigeno. L’assenza di Lucioni, out per una lesione al polpaccio destro prima della sfida a Como del 23 dicembre e poi costretto (dopo essere tornato in panchina a Cittadella) a rimanere ai box per un infortunio molto simile al precedente, si è fatta sentire. Al Palermo è mancato un punto di riferimento.
LEADERSHIP. Corini, infatti, sta per riabbracciare non solo un difensore forte, che sa “farsi sentire” grazie alla sua solidità e un ottimo senso della posizione, ma anche un leader. Lo dimostra anche il modo in cui venerdì scorso, prima della gara con il Venezia, lo hanno invocato all’esterno dello stadio alcuni tifosi con i quali il centrale umbro si è intrattenuto per qualche foto. Lo zio, soprannome che si porta dietro da quando l’ex compagno Ceravolo gli ha fatto notare una somiglianza con Bergomi, è un difensore affidabile e anche un uomo-spogliatoio.
Un giocatore in possesso di un bagaglio pieno di contenuti funzionali alle esigenze del collettivo: esperienza, capacità di reggere le pressioni e quell’equilibrio necessario nei momenti di difficoltà. E’ il mix di cui ha bisogno il Palermo. Il 36enne Lucioni difficilmente potrà essere la panacea di tutti i mali, anche perché la squadra ha sofferto in fase difensiva anche con il nº 5 in campo, ma il suo recupero è un fattore indispensabile in vista dell’ultimo tratti di campionato. L’ex Lecce e Frosinone sa toccare le corde giuste e ha gli strumenti, tecnici ma soprattutto psicologici, per aiutare il gruppo a rialzarsi. E se nel curriculum spiccano oltre 500 presenze tra i professionisti e 4 promozioni dalla B alla A con tre maglie diverse, leadership e credibilità assumono un valore ancora più grande.