Corriere dello Sport: “Lucarelli vuole l’impresa: «Un Messina perfetto». Attesa ad alta tensione il Catania cerca la svolta”

“Messina A pensare ai recenti derby di Serie A tra Messina e Catania viene un po’ di nostalgia. Poi si riflette e ci si rende conto che nella sfida di oggi pomeriggio al Franco Scoglio non manca proprio nulla, anche se si gioca in Lega Pro. La posta è altissima (il Messina per salvarsi, il Catania per i play off), l’esordio di Franco Proto presidente e dalla parte opposta l’ex patron Pietro Lo Monaco (due promozioni e una retrocessione sul campo), tredici ex tra dirigenti e calciatori ed una cornice di pubblico degna dell’evento (almeno ottomila spettatori con 500 tifosi rossazzurri): ecco gli ingredienti di un derby che, comunque vada, potrebbe lasciare il segno nel cammino delle due squadre. Per i giallorossi, dopo mesi di problemi societari e contrasti interni, è stata una settimana normale vissuta pensando esclusivamente alla gara di oggi: «La ritrovata serenità col presidente Proto deve essere uno stimolo e non motivo di rilassamento – ha spiegato ieri il tecnico Cristiano Lucarelli in conferenza stampa – perché la crisi societaria ci toglieva energie da un lato però ci dava in termini di forza e di lotta, perché regnava un sistema cooperativistico, facevamo tutto noi. Dobbiamo essere sempre gli stessi, perché Proto non fa i gol, non tira le punizioni, non fa la diagonale».
Lucarelli ha poi aggiunto: «Come ha detto l’amministratore unico del Catania Lo Monaco, tra noi e loro ci separano venti punti di differenza. Questo significa che per ottenere un buon risultato dovremo fare una grande prestazione e disputare la partita perfetta. Sono convinto anche che loro non commetteranno l’errore di prenderci sottogamba. Giocheranno la partita della vita, non possono più sbagliare. Avvertiranno più tensioni e pressioni rispetto a noi». Al Franco Scoglio il Messina è una macchina di punti (22 su 27 totali) ed ha vinto le ultime quattro gare casalinghe contro Vibonese, Reggina, Juve Stabia e Catanzaro rispetto al rendimento esterno (soltanto cinque punti, compresa la vittoria di Catanzaro, e una lunga striscia negativa ancora aperta). Lucarelli ha rivolto un pensiero anche alla prossima settimana altrettanto importante come questa: «Ci auguriamo che martedì 28 non ci siano scherzi dell’ultimo momento e con l’insediamento ufficiale del presidente Proto si possa cominciare a lavorare e a svoltare sotto tanti punti di vista. Noi penseremo al Monopoli, gara importantissima anche sulla base di come finirà questa col Catania». Catania Tensione alta, altissima. Perché – è vero quel che ha detto in settimana l’ex diesse Fabrizio Ferrigno – forse è proprio il Catania ad avere qualcosa da perdere in più in questo derby con il Messina. Avvicendato Pino Rigoli con Mario Petrone, il club rossazzurro spera nella svolta in trasferta, ovvero in quello che ha rappresentato il punto dolente della passata gestione. Vincere significherebbe dimostrare a chi segue le sorti del club dell’Elefante che questa volta si è visto giusto, pareggiare lascerebbe un pizzico di amaro in bocca anche perché la squadra si allontanerebbe notevolmente da quel sesto posto che la società vuole a tutti i costi conquistare, perdere sarebbe un disastro perché dopo il deludente pareggio interno col Taranto il morale finirebbe sotto i tacchi e finirebbero in discussione tante scelte eseguite dalla società nel corso di questa stagione. Compreso questo avvicendamento che sta sicuramente nello stato delle cose, ma che forse doveva essere fatto prima della sosta, quindi dopo il pareggio casalingo con l’Andria, situazione che avrebbe permesso a Petrone di poter contare su un discreto lasso di tempo per poter trasferire ai suoi nuovi uomini i suoi concetti tattici. Inutile prefigurare scenari, in questo momento, in ogni caso. La partita è tutta da vedere, tutta da giocare. Il Catania, che ha qualche acciaccato al di là di Baldanzeddu e Di Cecco, che sono rimasti a casa, proverà a fare la gara contro un avversario che cercherà di sfruttare ogni varco lasciato a disposizione dai rossazzurri. I quali, da parte loro, dovranno essere bravi ad attaccare ma senza troppo sbilanciarsi in quella bolgia che sarà il San Filippo. Bolgia per questioni di tifo, ovvio, ma anche perché a Messina con l’arrivo di Franco Proto è tornato l’entusiasmo. Le scaramucce verbali di questi giorni fra le due parti sono servite soltanto a buttare benzina sul fuoco. Come giocherà il Catania, quindi? Difficile ipotizzarlo, anche perché in casa rossazzurra si è deciso di tenere tutte le carte coperte, al punto tale da impedire a Petrone di tenere la consueta conferenza stampa di vigilia, anticipata direttamente da Pietro Lo Monaco. Col rientro di Bergamelli si potrebbe riproporre il 3-52 dell’ultimo periodo di Rigoli, ma se non si è fatto pretattica anche la difesa a quattro è da tenere in gran considerazione. Ciò con la coppia DrausioMarchese, a meno che il brasiliano non debba mordere il freno, con conseguente inserimento di Bergamelli in mezzo. In attacco spazio a Pozzebon di sicuro, mentre non è chiaro chi giocherà al suo fianco: Tavares è favorito in caso di 3-5-2, ma col 4-3-3 o il 4-2-3-1 tutto potrebbe cambiare, con l’inserimento di Di Grazia e Russotto.”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio