Corriere dello Sport: “Lotta alle Plusvalenze, la linea Fifa non convince”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul caso Plusvalenze e gli interventi che intende fare la Fifa.
Già attanagliato dalle difficoltà economiche che il Covid sta producendo da 22 mesi, il calcio italiano avrebbe fatto volentieri a meno nei giorni precedenti al Natale di questa seconda ondata di indagini sulle Plusvalenze, criticità avvertita anche a livello mondiale tanto è vero che pure la Fifa, decisa a dare più trasparenza al calcio, ha sul tavolo il “fascicolo”.
In Lega le bocche ieri sono rimaste cucite e nessuno ha commentato l’acquisizione di documenti nella mattinata negli uffici di via Rosellini, in particolar modo dei contratti di acquisto e cessione di alcuni calciatori dell’Inter nel biennio 2017-19. Diverso il discorso in in Federazione: il presidente Gravina, oltre a intervenire sul tema, è alla ricerca di una soluzione giudica per non considerare valide, ai fini dell’ottenimento delle licenze nazionali, le plusvalenze prodotte senza circolazione di denaro (lo scambio di “figurine” a una cifra prefissata). Quello delle plusvalenza è ritenuto un problema strutturale che, dopo l’esplosione a inizio anni 2000 (ricordate gli scambi tra Milan e Inter?), per un po’ è stato tenuto a bada o comunque non attenzionato, ma ora è di nuovo di struggente attualità.
Ne ha parlato anche il numero uno della Fifa, Gianni Infantino, nel corso di un’intervista alla trasmissione Report: «Nelle compravendite dei calciatori – ha tuonato – vengono trasferiti sette miliardi di euro in un anno con modalità anche da far west. Non va bene, dobbiamo essere onesti: il sistema ha fallito e dobbiamo correggerlo. Come? Un’idea potrebbe essere un algoritmo per dare un valore a ogni calciatore nel mondo. Se ogni volta che la magistratura mette il naso in una questione di trasferimenti vede dei problemi, significa che dobbiamo lavorare». Quella dell’algoritmo è una soluzione che pare complicata da mettere in pratica perché, soprattutto per i giovani, le variabili che possono influenzare la carriera sono troppe e impossibili da calcolare. «Il problema in effetti nasce dall’arbitrarietà nel determinare il valore di un giocatore» ha ammesso Infantino. L’idea dell’algoritmo circola da tempo ed è già stata “battezzata” come assai complicata da concretizzare. Più facile regolamentare il mondo degli agenti, con leggi che nel 2022-23 cambieranno: «L’anno prossimo saranno reintrodotti l’esame, l’albo degli agenti, regole chiare sul conflitto di interessi e i tetti alle commissioni. Sarà anche creata una Clearing House, una camera di compensazione per fare in modo che i pagamenti avvengano in maniera trasparente. Sarà un meccanismo simile a quello che usano le banche per l’anti-riciclaggio».