Corriere dello Sport: “Lo Faso, primo giorno da campione. Gli autografi e il saluto dei tifosi: «Il debutto? Non mi tremavano le gambe»”

“L’oro del Palermo. E di Zamparini. Sono Lo Faso, Posavec, Marson, Giuliano, Pezzella, Punzi, Balogh, Bentivegna e Sallai, quasi una squadra di “saranno famosi”, under 21 che sognano e fanno sognare. Il Palermo del futuro, con l’attacco delle meraviglie ideato da Zamparini: Lo Faso, Nestoroski, Sallai. I più anziani hanno vent’anni, il più piccolo si chiama Simone Lo Faso, palermitano, esordiente e protagonista contro il Milan, diciotto anni, la promessa delle promesse, uno di quei talenti che sembrano ritagliati con i segni dei campioni. Lo Faso guida una pattuglia di giovani in grado di acquistare significativi valori di mercato, alle spalle di altri elementi che non arrivano ai venticinque anni e che rappresentano il presente di De Zerbi: Embalo, Goldaniga, Chochev, Hiljemark, Quaison, Trajkovski, con Fulignati in rampa di lancio. Un Palermo di prospettiva ma anche rischioso che va puntellato. Intanto godiamoci le prestazioni dell’ultimo baby-deb, domenica indiavolato fantasista contro il Milan, ieri al centro dell’attenzione per una giornata tutta sua. Il Simone Lo Faso day: prima a tu per tu con la stampa e poi allo store rosanero per la felicità sua e dei tifosi; per selfie e per firmare autografi. L’inizio di una nuova favola.
BRUCIA LE TAPPE. Domenica 6 novembre 2016: una data che resterà scolpita per sempre nella mente di Lo Faso. È il giorno del suo debutto in Serie A. Minuto 57 di Palermo-Milan. Il centrocampista offensivo classe ’98 subentra ad Embalo. Scatta il semaforo verde per il baby rosanero che, dopo avere esordito ad agosto in prima squadra in gare ufficiali (nel match di Tim Cup contro il Bari nel quale ha confezionato l’assist per il gol vittoria di Chochev), è entrato ufficialmente nell’élite del calcio italiano respirando anche l’aria del campionato: «Sinceramente non credo di avere bruciato le tappe nel senso che lo step successivo alla Primavera di solito è la prima squadra – ha sottolineato il numero 98 rosanero – anche gli altri ragazzi della Primavera si allenano al cento per cento sperando di essere mandati in campo». L’esordio in A è un traguardo che potrebbe “stordire” un ragazzo di soli 18 anni. E invece Lo Faso, che domenica ha avuto un ottimo impatto dando del tu al pallone e impegnando severamente Abate sulla sua corsia di competenza, non si lascia trascinare dagli eventi. Simone, accompagnato dal padre-procuratore Carmelo presente ieri pomeriggio in sala stampa, mantiene un grande equilibrio e ostenta una sicurezza da veterano: «Ho saputo reggere bene le pressioni, non mi tremavano le gambe e sono entrato con grande serenità. L’importante era restare tranquilli. Vorrei ringraziare il presidente Zamparini che crede tanto nelle mie qualità e ringrazio anche Diego Tutrone, tecnico che mi ha allenato nei Pulcini, e Bosi (allenatore della Primavera, ndr) che mi ha sempre sostenuto al pari di Baccin e Porchia (rispettivamente responsabile e coordinatore tecnico del settore giovanile, ndr)». Doverosi i ringraziamenti anche alla famiglia e alle persone care: «Sono loro che mi hanno messo nelle condizioni di vivere questo momento senza pressione e a tutti i giovani, anche in ambito extracalcistico, consiglio di inseguire i loro sogni con determinazione e sacrificio».
SODDISFAZIONE. Lo Faso mantiene i piedi per terra ma sa di avere toccato il cielo con un dito. Essendo palermitano, peraltro, ha provato un’emozione che ha un valore doppio: «Giocare in Serie A è il massimo per ogni ragazzo, l’esordio è stato qualcosa di incredibile e la gioia è stata ancora più grande dato che sono il primo tifoso dei rosanero. Lottare per la maglia alla quale sei legato è fantastico. Se per un palermitano la casacca rosanero può essere un’arma a doppio taglio? Penso solo a dare il massimo cercando di mettere il mister in difficoltà nelle sue scelte». Idee chiare e consapevolezza dei propri mezzi: sono queste le linee-guida di Simone: «Credo che il mio esordio non determinerà nulla in chiave mercato. L’importante è dare sempre il cento per cento, allenarsi bene e rispondere in maniera adeguata nel momento in cui sei chiamato in causa». Paragonato da Gianni Di Marzio a Cassano («Mi rivedo in lui per il tocco di palla, è un grande calciatore»), il baby talento rosanero ha speso parole di elogio nei confronti di De Zerbi: «Il suo calcio può fare al caso di tutti, è un allenatore preparatissimo e si vede attraverso il gioco che esprime. Ultimamente siamo stati anche sfortunati ma io vedo sempre facce positive».  Fa eccezione, giocoforza, il volto di Rajkovic. Ieri mattina, in occasione della ripresa degli allenamenti al “Tenente Onorato”, il difensore ha rimediato un trauma distorsivo al ginocchio e oggi verrà sottoposto ad esami strumentali. Ai box anche La Gumina. L’attaccante in prestito alla Ternana ma di proprietà del Palermo è stato operato ieri a Monza in seguito alla lesione del collaterale mediale sinistro.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.