Corriere dello Sport: “L’Italia vuole giocare in casa l’Europeo del 2032”
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’Italia che vuole ospitare Euro 2032.
Chi conosce il sapore dolce delle “Notti Magiche” ne resta folgorato. Ed è naturale che venga voglia di viverle nuovamente. Era già accaduto durante Italia ’90, è ricapitato l’estate scorsa con quel trionfo all’Europeo germogliato proprio nel giardino di Roma grazie alle vittorie contro Turchia, Svizzera e Galles. Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, aveva lanciato l’idea proprio in quei giorni di giugno: voleva riportare una manifestazione internazionale in Italia. Ieri è arrivata l’ufficialità: la Figc ha mosso il primo passo nei confronti della Uefa, proponendo la sua “manifestazione d’interesse” per Euro 2032.
PROGETTO. A settembre la confederazione europea guidata da Ceferin – nella quale Gravina ha un ruolo come componente del comitato esecutivo – assegnerà sia l’edizione del 2028 che quella del 2032. L’Italia ha espresso la sua preferenza per la seconda kermesse e, da quanto filtra, ha ottime possibilità di conquistarla. La scelta di ampliare la finestra temporale è finalizzata all’ammodernamento degli stadi, oggi impantanati nella burocrazia. Lo spiega la stessa Figc in un comunicato, parlando appunto di «nuovi stadi e ristrutturazione di quelli già esistenti».
Ben il 76% dei tifosi, nel nostro Paese, frequenta strutture costruite prima del 1940 e ovviamente considerate non degne a ospitare un evento di questa portata. Il 90% degli impianti è di proprietà pubblica (solo il 5% è di proprietà dei club) e ne deriva l’impossibilità di offrire una fan experience adeguata, generando gap significativi rispetto ai competitor europei. Insomma, c’è molto lavoro da fare e tanti progetti da portare a compimento: da Milano a Roma, passando per Cagliari, Firenze, Verona, Lecce e tante altre città.