Corriere dello Sport: “L’Italia e i gol, Zaza rilancia. Azzurri senza bomber e con 17 squadre davanti. Lo juventino: «Dobbiamo essere… animali!»”

“Pellè alla Toni, Immobile alla Graziani, Zaza alla Vieri. Allora sì che questa Nazionale potrebbe trasformare lo scetticismo di cui in giro tutti fanno professione in un grido di sfida all’Europa. Ma questi sono tempi pieni di dubbi, e quella generazione di fenomenali attaccanti non c’è più. Inutile fare finta. Come sarebbe poco produttivo ignorare che l’Italia di Conte ha nel problema del gol, il Problema. Con 16 gol realizzati in qualificazione gli azzurri vengono dietro 17 squadre (su 53) che hanno fatto molto meglio di noi, a partire dalla sorprendente Polonia (occhio alla formazione del presidente Boniek…) e dall’Inghilterra, che hanno segnato il doppio (33 e 31), per poi passare a Germania e Svizzera (24) e perfino all’Islanda (17), mentre l’Italia è appaiata a Israele, Cipro e Irlanda del Nord, appunto, a quota 16. Certo, cosa dovrebbe dire il Portogallo, che nonostanten CR7 si è qualificato con solo 11 reti all’attivo. Ma è un fatto che a questa Nazionale manchi il bomber con la “b” maiuscola. Basta prendere la tabella qui a fianco, con i migliori cannonieri delle 24 finaliste di Euro 2016 per fotografare la situazione. E non ci riferiamo solo ai mostri Ibrahimovic, Cristiano Ronaldo e Lewandowski. Considerando i gol in campionato ecco che l’Italia può vantare al massimo Eder, arrivato in doppia cifra nella prima metà della stagione per poi inchiodarsi a quota 13. Insigne vale 12 reti (e 10 assist però), Pellè 11 (più 7 assist) mentre Zaza e Immobile in serie A si sono fermati a quota 5 (il torinista ha segnato prima due reti nella Liga con l’Atletico). Non solo: i nostri 5 attaccanti insieme in Nazionale arrivano a 11 reti realizzate, stessa cifra complessiva dei nostri 4 difensori (Chiellini a quota 6 ha all’attivo un gol in più di Pellè). E in 8 centrocampisti sommati insieme arrivano a 14 reti, con l’eccezione De Rossi, che da solo ne vale 17, record storico azzurro per il reparto. Insomma il quadro non è certo incoraggiante. ANIMALI “IGNORANTI”. E allora? E allora bisogna provare a fidarsi di quello che sta nascendo a Coverciano in questi giorni di lavoro durissimo. Che hanno rimesso al mondo uno dei nostri attaccanti più promettenti, Simone Zaza, scatenato nel test di venerdì contro l’Empoli Primavera. Lo juventino domani sera contro la Finlandia dovrebbe far coppia con Ciro Immobile. Riformando quella coppia “ignorante” che aveva avviato le qualificazioni con l’attuale ct. Ieri Zaza ha detto la sua in una intervista esclusiva alla Rai: «Dobbiamo essere un macchina da guerra, le qualità le abbiamo anche noi, grazie a giocatori che ti possono fare vincere le partite con un colpo solo. Come dovremo essere? Come degli animali… Voglio dire: usare i paraocchi, guardare avanti, per la nostra strada. E’ vero che non ci sono i talenti di una volta, questo è sotto gli occhi di tutti; prima c’erano campioni affermati che facevano la differenza. Noi dobbiamo sbocciare». INTERSCAMBIABILI. Zaza ha poi proseguito sempre a proposito di prospettive d’attacco: «Sono partito titolare in questa Nazionale, poi ho fatto un passo indietro, e adesso sono pronto». La sua ultima volta da titolare, contro la Germania a marzo, non è anadata bene. Fin qui lui e Pellè sono stati alternativi per Conte (è successo con Croazia, Bulgaria, Spagna e Scozia), ma Zaza va oltre: «Con Pellè non ci sono preclusioni, siamo due prime punte ma con caratteristiche differenti; diciamo che noi cinque siamo tutti compatibili, tutti possono giocare con tutti, e questo è un vantaggio».L’ARMA IN PIU’. A sentire lui, la vera arma in più è Conte: «Devo dirgli grazie, quando nessuno ci credeva, neppure io, mi ha chiamato; dopo il primo raduno, in cui tutto è andato molto bene c’è stato un calo; e ho capito che, se non ci stai con la testa, puoi perdere tutto. Adesso mi ha chiamato, anche se ho giocato poco. Mi ha dato fiducia e io voglio ripagarlo». Il modo è un solo…”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.