Corriere dello Sport: “L’ex rosa Dybala aspetta i gol, ma il rinnovo è già pronto. Il gioiello ancora a secco scalpita per sbloccarsi”
Nemmeno contro un Cagliari intimidito e fragile, trafitto quattro volte dalla Juve, Paulo Dybala è riuscito a sfatare l’incantesimo: sei partite disputate, tutte dall’inizio, e zero reti, un cruccio nascosto a fatica dietro il sorriso. «Il gol arriverà presto» scrive su social, e la speranza è che accada già domani a Palermo, contro la squadra che lo ha portato in Italia e proiettato nel calcio che conta. L’importante è che non diventi un’ossessione: il rischio, seppur minuscolo, s’affaccia. Perché è giusto rincuorarlo, sottolinearne le grandi prestazioni e la generosità al servizio della squadra, ma per un attaccante il gol è essenza e quando latita è dura restare sereni. Nella prima stagione bianconera ne ha segnati 23, 19 in campionato, ovvio che essere ancora fermo a quota zero dopo sei turni gli pesi: questione di dna, non di egoismo, perché Paulo non bluffa quando dice di anteporre i successi collettivi agli obiettivi personali. Basta vedere la gioia con cui accoglie le reti dei compagni, a cominciare da Gonzalo Higuain, che è un amico e non solo il gemello d’attacco.
STATISTICHE. «Paulo deve stare sereno perché è un calciatore straordinario – dice Massimiliano Allegri -: ha tantissime partite davanti per fare gol e ne farà, magari già con il Palermo o martedì in Champions. Sono molto contento di lui: contro il Cagliari ha fatto bene a livello tecnico, ha dato respiro alla manovra». Parole, quelle del tecnico, suffragate dalle statistiche del match: per la Joya 8 lanci positivi, 6 sponde e 4 occasioni create, oltre a 46 passaggi positivi, più di ogni altro attaccante. Occorrono lucidità e pazienza, l’ansia può sottrarre limpidezza alle giocate, d’altro canto anche i bomber più grandi incappano, talvolta, in momenti stregati. Gestirli, superarli senza foga, è indice di personalità e di forza, nel caso di Dybala anche un segnale di crescita perché non bisogna dimenticare che ha solo 22 anni ed è al suo primo anno da… top player: nella passata stagione ha potuto sfruttare anche l’effetto sorpresa, adesso gli avversari lo conoscono meglio e lo temono di più, si nota perfino da certi fallacci che è costretto ad incassare. Non c’è bisogno di alchimie tattiche o supporti psicologici: saranno le qualità a ricondurlo al gol e il resto va benissimo così. Sulle prestazioni, infatti, nemmeno una piccola ombra, per assist e corridoi tracciati Dybala rimane un riferimento.
RITOCCO. Lui maschera ma un poco ci pensa come farebbe qualsiasi bomber di razza. Attorno però, in tutto l’ambiente Juve, il gol è un dettaglio e l’argentino rimane un simbolo oltre la classifica marcatori. Non è un caso che proprio in questi giorni la società stia predisponendo il nuovo contratto per l’italo-argentino: un anno in più – l’attuale scadenza, giugno 2020, sarà posticipata al giugno 2021 – e un ritocco economico che adegui l’ingaggio al nuovo status guadagnato sul campo. Dybala era arrivato da gioiello di provincia, da fuoriclasse potenziale però mai salito sul palco del grande calcio, ma in un solo anno ha dimostrato di essere già pronto, al di là di naturali margini di miglioramento, approdando anche in Nazionale, e per questo la Juventus ci tiene ad avvicinarlo alla fascia di guadagno più elevata. Un segno di stima da parte di un club che non ha mai avuto dubbi sulle sue doti – è costato 32 milioni più 8 di bonus, all’epoca da più parti fu considerata una cifra esagerata – e anche un segnale alle grandi d’Europa, con il Barcellona in prima fila, che ne seguono l’evoluzione e sognano, un giorno, di sedurlo. Quasi scontato, in questo scenario, adesso che scatta la stagione dei rinnovi, che Dybala sia con Leo Bonucci in cima alla lista delle priorità dell’ad Beppe Marotta”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.