“Rischia di esserci qualche candelina spenta sulla torta preparata per festeggiare i 60 anni del presidente Claudio Lotito. Il patron della Lazio conta i club dalla sua parte pronto a sferrare il definitivo assalto alla Lega B e farsi così oggi un bel regalo di compleanno. Ma potrebbero essere assenti un po’ di società questa mattina all’Assemblea elettiva a Milano, fissata un po’ a sorpresa per le ore 13, dopo il mandato esplorativo espletato dai tre saggi nominati proprio per cercare di ricucire gli strappi avvenuti in seguito alle dimissioni di Andrea Abodi e al momento della scelta del successore al manager capitolino. QUESTIONE DI QUORUM. Già lo scorso 25 marzo non era stato raggiunto il “quorum” indispensabile per procedere e 13 società non si erano presentate in Lega. Contrario alla scalata del patron della Lazio, comproprietario della Salernitana con Marco Mezzaroma, resisterebbe un gruppo di club che hanno già fatto sapere che preferiscono posticipare la scelta, rinviando tutto a fine torneo. Proprio la decisione di fissare un’Assemblea elettiva a ridosso delle ultime due giornate della stagione regolare aveva generato polemiche e contrasti. Qualcuno ha ritenuto inadeguate le uniche candidature emerse in questo contesto conflittuale: quella appunto di Lotito (ufficiosa) e l’altra di Gualtieri, l’ex vice presidente del Crotone, club ora in A, resosi disponibile ed esperto della categoria. SAGGI NEL MIRINO. E al centro del mirino sono così finiti i “tre saggi” che avrebbero dovuto traghettare le 22 consorelle cadette verso una soluzione condivisa. L’accusa mossa neppure tanto velatamente a Oreste Vigorito (presidente del Benevento), Andrea Gabrielli (patron del Cittadella) e Antonio Gozzi (numero uno della Virtus Entella) è quella di non aver riferito agli altri presidenti sui sondaggi propedeutici all’elezione e di aver consentito di fissare un’Assemblea così importante nella fase finale del campionato, uno dei più incerti e belli di sempre. Tra l’altro, l’eventualità di votare oggi mette nell’inconsueta condizione ben 7 società su 22 di decidere sul futuro della Lega nonostante siano in procinto di essere promosse in Serie A o perché retrocesse o vicine a esserlo in Lega Pro. La scorsa settimana è arrivata la richiesta di fissare prima un’Assemblea ordinaria per stabilire un’altra data per arrivare a un’elezione possibilmente condivisa. LA TERZA VIA DI LUGARESI. E’ stato esplicito il presidente del Cesena Giorgio Lugaresi che ha chiesto una candidatura forte e unitaria, bocciando sia Lotito che Gualtieri i cui programmi vengono ritenuti dal massimo dirigente romagnolo del tutto inadeguati, paventando il rischio che, attraverso entrambe le strade indicate dai due candidati, la Serie B diventi un «ramo secco da tagliare via». In realtà la soluzione unitaria nascerebbe da esigenze vitali per la Lega. Non c’è solo la Melandri sul tavolo a far fremere l’intera categoria. La necessità di una Lega unita deriva anche dall’opportunità di presentarsi compatti alla discussione con Sky del contratto sui diritti tv a scadenza il prossimo anno. L’attuale accordo ha garantito 65 milioni di euro in 3 anni, più che triplicando il precedente fatturato. Fare di più è possibile, ma servono unità d’intenti e credibilità! INTERESSI. Le società che sostengono il patron laziale insistono sulla necessità di una governance forte, capeggiata, appunto, da Lotito che possa difendere, anche in seno al Consiglio Federale, gli interessi della cadetteria. Certo, resta inspiegabile l’anomalia di un presidente di un importante club di A, a lungo accusato perché comproprietario di una società di B, a capo della Lega. Un conflitto evidentemente tutto da risolvere e sanare!”. Questo quanto si legge su “Il Corriere dello Sport”.