Corriere dello Sport: “Le spine di Tedino”

L’edizione odierna del “Corriere dello Sport”, riporta le situazioni, e successivamente le possibili soluzioni, che il tecnico del Palermo Bruno Tedino deve studiare in vista del match di sabato contro il Perugia: “Le spine di Tedino. La manovra che non fluisce, il gol che latita, la fase difensiva che improvvisamente perde le proprie certezze. E il problema del portiere che vuoi o non vuoi, rimbalza con cadenza regolare come un punto interrogativo. Tutti nodi da affrontare in una settimana caldissima ma fortunatamente breve, visto che già dopodomani si scenderà in campo a Perugia. Nelle crisi, meglio tornare a giocare il più velocemente possibile piuttosto che aumentare la tensione macerandosi nell’attesa.

QUALI SOLUZIONI? Per l’allenatore che viene dal Pordenone è il primo, vero periodo di difficoltà. Che in un campionato di 42 giornate va messo in preventivo ma a Palermo è amplifi cato dalla necessità di vincere in un ambiente che non ha più pazienza, pressato com’è da situazioni obiettive (il caso di Zamparini, con l’incubo del fallimento ancora irrisolto) e da una città in rotta col patron ma disposta ad attaccarsi almeno ad una squadra che sappia regalare una speranza. Per venirne fuori dovrà comunque puntare sull’unione del gruppo che però, senza i risultati, rischia di vacillare e far emergere piccole criticità. Sembra diffi cile intervenire in maniera decisa sugli scenari tattici o sul recupero di alcuni singoli. Le caratteristiche del Palermo sono defi nite in pratica da inizio stagione: è una squadra solida ma con poca fantasia. Che per vincere ha bisogno di uomini “che determinano” (parole di Tedino), cioè che spostano gli equilibri. E quelli che ci sono fi n qui sono stati troppo altalenanti, Coronado e Trajkovski in testa. Dalle retrovie, Tedino può pescare poco: ha provato con Moreo, crede nei progressi di La Gumina ma parliamo di attaccanti che bene o male possiedono caratteristiche simili. C’è un’arma a sorpresa che potrebbe essere provata, se vogliamo in modo persino clamoroso, considerando le perplessità che hanno accompagnato il giocatore: Norbert Balogh, il centravanti ungherese su cui Zamparini puntava tantissimo (strapagato per cartellino e commissioni), bocciato prima dall’impatto con la serie A poi da una fragilità fi sica che l’ha tenuto fermo per mezza stagione. Adesso che è guarito, Balogh potrebbe
prima o poi trovare uno spazio. Ma la sua concretezza è tutta da dimostrare.
 

DILEMMA FRA I PALI. Se in questo momento il Palermo ha bisogno di certezze, il ruolo del portiere necessita di una riflessione profonda. Posavec ha sempre diviso la critica essendo ritenuto troppo giovane e inesperto per una squadra che non può permettersi errori nella rincorsa alla A; il croato ha prodotto in stagione anche numeri positivi (per esempio prima della rete di Duhamel su cui è apparso poco reattivo non prendeva gol in casa da ben 445’) e in qualche occasione è stato decisivo (col Brescia). Tedino alle spalle sa di avere in Pomini un elemento esperto che ha fatto bene quando è stato utilizzato. Decisione delicata come tante altre in questa vigilia di Perugia. Dove almeno la squadra riavrà Struna e Rispoli e potrebbe sostituire Coronado con un “muscolare”, Chochev o Murawski. Ma la cosa che più Tedino chiederà di cambiare è il piglio, la personalità, la sfrontatezza con cui il Palermo deve giocare per tornare a credere in se stesso“.